Per Genoa-Torino tutto rimandato di qualche ora, Juventus-Napoli per adesso si gioca e il campionato di serie A va avanti. Dopo il focolaio esploso in casa rossoblù, il Consiglio di Lega si è preso un altro giorno di tempo per decidere se rinviare o meno la gara in programma originariamente per sabato 3 ottobre a Marassi.
Il Genoa Cfc intanto comunica che "i propri tesserati risultati positivi al Covid-19 in seguito a controlli strumentali sono: Francesco Cassata, Lukas Lerager, Federico Marchetti, Filippo Melegoni, Luca Pellegrini, Mattia Perin, Marko Pjaca, Ivan Radovanovic, Lasse Schöne, Davide Zappacosta e Valon Behrami. Inoltre, sono risultati positivi i seguenti membri dello staff: Pietro Cistaro, Alessandro Donato, Pietro Gatto, Matteo Perasso". Nel corso della giornata è emersa anche la positività di Valon Behrami. La società "ha attivato tutte le procedure previste dal protocollo in vigore e informato le autorità per le procedure correlate".
In attesa della decisione sul rinvio della sfida in programma sabato tra Genoa e Torino, una riunione straordinaria della Lega ha affrontato il tema. La scelta finale slitta in avanti di qualche ora ( a giovedì 1 ottobre), dopo che verranno valutati gli ultimi sviluppi. Una situazione complicata quella del Genoa che al momento avrebbe a disposizione per la porta solo Zima, visto che dopo Perin anche Marchetti è risultato positivo al Covid. Il ds Faggiano ha sottolineato l'impossibilità di giocare la sfida valida per la terza giornata di campionato: "Siamo tutti in quarantena. La Asl ci ha fermato, non possiamo giocare sabato contro il Torino anche con i 13 disponibili. Senza allenamenti dobbiamo rinviarla" (LEGGI QUI).
"La situazione dei giocatori negativi va monitorata giorno per giorno perché essendo stati in contatto con i giocatori positivi possono positivizzarsi. Secondo il 'protocollo partita' scritto dal ministero lo scorso giugno i giocatori negativi potranno allenarsi se verra' confermata la loro negativita'", ha però specificato la responsabile del settore profilassi della Asl 3 di Genova, Anna Opisso.
LA POLEMICA POLITICA ATTORNO AL CASO - In attesa delle decisioni del consiglio di Lega su Genoa-Torino, va in scena anche la polemica politica. "Non ci sono le condizioni per fermare il campionato di calcio", ha detto il ministro Spadafora, prima di partecipare alla riunione di maggioranza sul testo unico di riforma dello sport. La spada di Damocle del coronavirus pende comunque sulla serie A dopo il caso Genoa. La notizia della negatività dei giocatori del Napoli fa tirare un sospiro di sollievo anche se si dovrà aspettare il secondo giro di test ed eventualmente un terzo a ridosso della trasferta di Torino per il big match in casa della Juventus.
"I protocolli che abbiamo sottoscritto parlano chiaro, il campionato di Serie A deve essere sospeso", aveva tuonato in un primo momento il sottosegretario alla Salute, Sandra Zampa. "Quando c'è un numero di positivi così alto, non si può che fermare il campionato. I positivi non sono in grado di giocare e possono contagiare altre persone. Il protocollo è stato sottoscritto anche dalla Federazione calcio. E nessuno al momento sta facendo pressioni su di noi".
Per il vice ministro della Salute Pierpaolo Sileri "in caso di più calciatori positivi va fatto un passo indietro, stabilizzare la situazione e ripartire. Ma la decisione di fermare un campionato di calcio non passa per il vice ministro della Salute, e quindi parlo da medico. Se hai una squadra di calcio con molti giocatori positivi quella squadra farà fatica a giocare, ma quello che mi preoccupa è l'eventuale positività di altri giocatori di altre squadre, perché sebbene dubito che il contagio possa avvenire in campo con facilità perché il contatto lo hai mentre giochi, sono più preoccupanti i contatti conviviali come nello spogliatoio, a cena. Quindi se troviamo dieci giocatori positivi da una parte, cinque dall'altra, faccio fatica a pensare a un campionato aperto", ha concluso Sileri.
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Covid, da Behrami a Pjaca tutti i nomi dei positivi del Genoa
Slitta la decisione sul rinvio della partita col Torino, monta la polemica politica
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