La ripresa dell'attività sportiva, nella cosiddetta Fase 2 - si legge nella nota ufficiale - avverrà in ossequio alle indicazioni di FIFA e UEFA, alle determinazioni della FIGC nonché in conformità ai protocolli medici a tutela dei calciatori e di tutti gli addetti ai lavori. Ma il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora frena ("Non mi sento di dare per certa né la ripresa del campionato nè quella degli allenamenti il 4 maggio") e alcune società sono pronte a dare battaglia: se 13 sono favorevoli alla ripresa, sette club vogliono sapere quali effetti giuridici potrebbero subire calciatori o club se il campionato si interrompesse di nuovo per il contagio da coronavirus. L'assemblea di Lega di domani si preannuncia infuocata.
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Il Consiglio di Lega Serie A ha confermato all'unanimità l'intenzione di portare a termine la stagione sportiva 2019-2020, qualora il Governo ne consenta lo svolgimento, nel pieno rispetto delle norme a tutela della salute e della sicurezza. Si sono detti favorevoli il presidente Paolo Dal Pino (nella foto), l'amministratore delegato Luigi De Siervo, i consiglieri Maurizio Casasco (indipendente), Alessandro Antonello, Stefano Campoccia, Luca Percassi e Paolo Scaroni.
La ripresa dell'attività sportiva, nella cosiddetta Fase 2 - si legge nella nota ufficiale - avverrà in ossequio alle indicazioni di FIFA e UEFA, alle determinazioni della FIGC nonché in conformità ai protocolli medici a tutela dei calciatori e di tutti gli addetti ai lavori. Ma il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora frena ("Non mi sento di dare per certa né la ripresa del campionato nè quella degli allenamenti il 4 maggio") e alcune società sono pronte a dare battaglia: se 13 sono favorevoli alla ripresa, sette club vogliono sapere quali effetti giuridici potrebbero subire calciatori o club se il campionato si interrompesse di nuovo per il contagio da coronavirus. L'assemblea di Lega di domani si preannuncia infuocata.
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Calcio e Coronavirus, il Consiglio di Lega di A vota unanime per la ripresa
Adesso dovrà esprimersi l'assemblea, ma il ministro Spadafora frena e sette club su venti esigono garanzie
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La ripresa dell'attività sportiva, nella cosiddetta Fase 2 - si legge nella nota ufficiale - avverrà in ossequio alle indicazioni di FIFA e UEFA, alle determinazioni della FIGC nonché in conformità ai protocolli medici a tutela dei calciatori e di tutti gli addetti ai lavori. Ma il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora frena ("Non mi sento di dare per certa né la ripresa del campionato nè quella degli allenamenti il 4 maggio") e alcune società sono pronte a dare battaglia: se 13 sono favorevoli alla ripresa, sette club vogliono sapere quali effetti giuridici potrebbero subire calciatori o club se il campionato si interrompesse di nuovo per il contagio da coronavirus. L'assemblea di Lega di domani si preannuncia infuocata.