Prima è iniziata la loro distribuzione, poi il giorno dopo è stata bloccata dal commissario all'emergenza Arcuri con il divieto espresso di loro utilizzo. Stiamo parlando di una partita di mascherine considerate inizialmente dal ministero equiparabili alle Ffp2 e destinate agli ordini dei medici locali ma senza essere state prima testate così come confermato dalla protezione civile e senza simboli che richiamino la reale efficacia protettiva dei dispositivi. E' questa la situazione che si sono trovati di fronte i medici che hanno ricevuto queste mascherine, seicentomila in tutto il Paese.
A spiegare cosa è successo ci ha pensato Alessandro Bonsignore, presidente degli ordini dei medici della Liguria: "Si tratta di una partita di mascherine che la federazione nazionale degli ordini dei medici ha recapitato nei singoli ordini provinciali per colmare quelle che sono le mancanze dei territori. Si tratta di un canale parallelo che non va a sostituire il canale principale per l'approvvigionamento di questi dispositivi". Nella provincia di Genova ne sono arrivate diecimila.
"Una volta viste ci hanno subito convinto poco - racconta ancora Bonsignore -. Nella bolla di accompagnamento c'era il visto del ministro che le considerava equivalenti alle Ffp2. Abbiamo fatto partire un'interpellanza immediata per chiedere alla protezione civile visto che non c'è scritto nulla se possono essere equiparate alle Ffp2 e ci è stato risposto che non sono state testate. Quella che sembrava una garanzia dal ministero in realtà era priva di fondamento". Le vittime tra medici e personale sanitario continua a crescere di giorno in giorno e il problema dei dispositivi di protezione individuale resta uno dei principali da affrontare.
"Da Roma hanno scritto una lettera ufficiale per avvertirci di aver mandato le mascherine sbagliate e di non farle usare ai medici", ha scritto il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti su Facebook riferendosi al carico di dpi arrivato dalla Protezione civile nazionale in Liguria per l'emergenza coronavirus. "Le nostre squadre territoriali, che non partivano con le visite a domicilio per assenza di materiale che doveva arrivare da Roma, sono finalmente in campo grazie a tute protettive donate da benefattori ma che non sappiamo per quanti giorni basteranno. Avete capito? Faccio l'ennesimo appello: aiutateci a fare pressing sul Governo e non sul nostro sistema sanitario, che sta dando tutto e anche di più", ha concluso Toti.
LA NOTA DEL COMMISSARIO ARCURI - Sulla questione si è sollevata un'accesa polemica e così il commissario straordinario all'emergenza Coronavirus nominato da Governo Domenico Arcuri è dovuto intervenire decretando immediatamente lo stop alla distribuzione dei dispositivi in quanto non autorizzate per uso sanitario. Per questa ragione, il presidente della Federazione nazionale degli ordini dei medici, Filippo Anelli, ricevuta tale comunicazione dal commissario Arcuri, ha inviato agli Ordini regionali una circolare invitando a "sospendere immediatamente la distribuzione e l'utilizzo di quanto ricevuto, informando eventuali medici o strutture che ne fossero già in possesso".
Bonsignore prima che arrivasse la misura che blocca l'uso di quelle mascherine ha puntato il dito sulla gestione dei dispositivi di protezione durante questa emergenza: "Noi diciamo da giorni che non è il momento delle polemiche, però la misura inizia a essere leggermente colma. Si può essere presi in giro ma quando c'è di mezzo la salute dei cittadini e degli operatori sanitari diventa una presa in giro inaccettabile. Siamo a 45 gironi dall'inzio dell'emergenza ed essere ancora qui a parlare di carenza di dispositivi di protezione individuale è qualcosa di intollerabile".
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Coronavirus, l'Ordine ai medici: "Non usate lotto mascherine della Protezione civile"
La loro distribuzione è stata bloccata dal commissario all'emergenza Arcuri
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