La truffa degli esami “regalati” a parenti e amici da un piccolo esercito di “furbetti” che lavorano all’ospedale San Martino di Genova, di cui i giornali hanno ampiamente raccontato, non deve far pensare che la sanità in Liguria sia solo questa. Anzi. Ancora di più di fronte a questi meschini truffatori brillano le centinaia di operatori, medici e infermieri, che al loro lavoro dedicano quotidianamente ore e ore e sacrifici.
La sanità ligure è ottima, una delle migliori d’Italia all’interno di un sistema sanitario italiano che è stato giudicato il migliore del mondo.
Quindi non lamentiamoci.
Oggi la sanità della nostra regione, con i suoi altissimi livelli scientifici, deve affrontare momenti molto difficili e toccherà all’assessore Sonia Viale e al suo staff, con in testa il direttore di Alisa, Walter Locatelli, disegnare una strategia molto delicata.
Una strategia che deve valorizzare la specificità che, politicamente il presidente Toti e i suoi collaboratori hanno individuato per la Liguria e che si distingue alle altre politiche sanitarie del nostro Paese o tutte pubbliche o tutte private.
Quella ligure è una sanità fortemente pubblica dove, però, si sta facendo entrare il privato convenzionato s’intende, in alcune strutture, assegnando al privato di qualità, cioè controllato a vista, il compito di surrogare laddove il pubblico per scarsità di mezzi, non ce la fa.
Così ci saranno da affrontare le esperienze degli ospedali di Bordighera, Cairo, Albenga, con specificità scientifiche di eccellenza e soprattutto l’affidamento ai privati dei pronto soccorso.
Non solo. Ci sarà da definire con grande attenzione il ruolo del privato che gestirà la struttura di Erzelli, a fianco all’ospedale Villa Scassi e con competenze che non dovranno interferire con le eccellenze, per esempio oncologiche, del San Martino-Ist.
L’augurio è che tutto questo piano così difficile (senza scordare il tema scottante delle liste d’attesa) trovi uno svolgimento positivo.
Primocanale con le nuove iniziative nel campo della salute e con la sua newsletter settimanale non andrà assolutamente alla caccia di malasanità (ma farà lo stesso il cane da guardia dei cittadini!), ma oltre alle indispensabili informazioni, esalterà la buonissima sanità della Liguria.
Sottolineando ancora una volta come per curarsi non ci sia bisogno di emigrare.
salute e medicina
Per curarsi non c'è bisogno di emigrare
Da oggi un tg e una newsletter settimanali
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