Assicurare un piano di indennizzi per tutte le case che dovranno essere demolite nell'ambito della realizzazione del nuovo ponte stradale sul Polcevera, garantendo la "copertura finanziaria". E' quanto chiede il Comitato Sfollati Ponte Morandi in una lettera inviata a Montecitorio e al Ministero dei Trasporti, in cui si evidenziano "le perplessità e le aspettative deluse riscontrate in questa versione del decreto".
In dettaglio gli sfollati ritengono fondamentale cambiare l'articolo 1 del decreto, inserendo anche il piano indennizzi e la copertura finanziaria, "magari acquisendola dal concessionario del tratto autostradale". "Queste voci dovranno essere correttamente ripartite - si legge nella lettera - per tutti gli sfollati della zona rossa". Inoltre si chiede di prevedere che lo Stato anticipi gli indennizzi, qualora il concessionario non faccia fronte alle spese per l'acquisizione dell'area sotto il ponte Morandi.
cronaca
Sfollati ponte Morandi, lettera al Ministero: "Servono garanzie sugli indennizzi"
42 secondi di lettura
TAGS
TOP VIDEO
Mercoledì 01 Maggio 2024
Primogiornale - l'edizione on demand del primo maggio
Mercoledì 01 Maggio 2024
Genova, tre auto e un motorino a fuoco nella notte: incendio doloso
Mercoledì 01 Maggio 2024
Meteo in Liguria, maggio inizia sotto la pioggia
Martedì 30 Aprile 2024
Genova, ecco il nuovo progetto della funivia del Lagaccio
Martedì 30 Aprile 2024
Morgan assente all'udienza contro Bugo a Imperia
Mercoledì 01 Maggio 2024
Libri e idee - I tesori di Laigueglia
Martedì 30 Aprile 2024
Archivio storico - Primo maggio, Festa dei lavoratori (2019)
Ultime notizie
- Sestri Levante, rudere in fiamme per un contatore elettrico bagnato
- Mezzanego, donna trovata per strada in gravi condizioni
- Genova, auto pirata si schianta contro veicoli parcheggiati
- Pioggia e vento in Liguria, decine di interventi dei vigili del fuoco
- Meteo in Liguria, tempo più asciutto in serata
- Viticultura in Liguria, arriva la proroga per gli investimenti
IL COMMENTO
Il lavoro per la partecipazione e la democrazia
1 maggio e salari, i nuovi poveri siamo noi