Claudio Andrea Gemme, genovese di 70 anni, è un dirigente d’azienda con un lungo curriculum internazionale. Ha infatti lavorato in Giappone, Germania, Francia e Russia. Oggi Gemme ricopre il ruolo di presidente di Fincantieri Sistemi Integrati e direttore della Divisione Systems & Components della stessa Fincantieri.
Nel decreto Genova firmato ieri dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, si delineano con maggior chiarezza i limiti decisionali e temporali del commissario. Il suo incarico sarà infatti di "dodici mesi" e potrà "essere prorogato o rinnovato per non oltre un triennio dalla prima nomina". Sarà il commissario straordinario a chiedere ad Autostrade di "far fronte alle spese di ricostruzione dell’infrastruttura". Nel caso in cui la società rifiutasse, Gemme "potrà individuare un soggetto pubblico o privato che anticipi le somme necessarie alla integrale realizzazione delle opere. A garanzia dell’immediata attivazione del meccanismo di anticipazione è autorizzata la spesa di 30 milioni annui dall’anno 2018 all’anno 2029? da parte dello Stato".
Il M5s fin dalle prime ore aveva indicato proprio Fincantieri come principale azienda chiamata a gestire la ricostruzione del ponte. Il nome di Gemme inoltre trova molti consensi nella Lega. Gemme era stato tra candidati al ruolo di presidente di Confindustria Genova in contrapposizione a Giovanni Mondini, nel corso delle ultime elezioni per il ruolo di vertice della confederazione che riunisce gli industriali genovesi. Alla fine la carica venne assegnata a Mondini, con Gemme chiamato a ricioprire il ruolo di consigliere di presidenza.
Nell'identikit tracciato da Salvini emergeva come il possibile commissario fosse stato colpito da vicino nella tragedia di Ponte Morandi. E l'ipotesi Gemme trova riscontri anche in questo caso: sua madre infatti è una delle persone sfollate dalla zona rossa perché residenti in uno dei palazzi di via Porro. Inoltre lo stesso Gemme da ragazzo ha vissuto proprio in via Porro.