coordinati da Gianni Ciofani. Realizzata nell'ambito di un progetto finanziato dall'European Research Council (Erc), la barriera ematoencefalica artificiale ha riprodotto in scala 1:1 una porzione di quella naturale ed è formata da un chip e da cellule endoteliali, le cellule che rivestono i vasi sanguigni. E' costituita da una struttura che mima i capillari del cervello attraverso 50 tubicini con piccolissimi fori regolari, su cui sono state coltivate le cellule endoteliali in modo da riprodurre il comportamento della barriera naturale.
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Riprodotta in laboratorio la barriera che protegge il cervello dalle sostanze dannose. E' stata ottenuta assemblando componenti artificiali e biologiche e promette di essere la chiave per sperimentare terapie contro molte malattie cerebrali, come l'Alzheimer, la sclerosi multipla e alcune forme di tumore. Il risultato, che si è guadagnato la copertina della rivista Small, è stato ottenuto in Italia, a Pontedera (Pisa), dai
coordinati da Gianni Ciofani. Realizzata nell'ambito di un progetto finanziato dall'European Research Council (Erc), la barriera ematoencefalica artificiale ha riprodotto in scala 1:1 una porzione di quella naturale ed è formata da un chip e da cellule endoteliali, le cellule che rivestono i vasi sanguigni. E' costituita da una struttura che mima i capillari del cervello attraverso 50 tubicini con piccolissimi fori regolari, su cui sono state coltivate le cellule endoteliali in modo da riprodurre il comportamento della barriera naturale.
salute e medicina
Lotta alle malattie neurologiche: riprodotta in provetta la barriera protettiva del cervello
La scoperta dei ricercatori dell'Iit
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coordinati da Gianni Ciofani. Realizzata nell'ambito di un progetto finanziato dall'European Research Council (Erc), la barriera ematoencefalica artificiale ha riprodotto in scala 1:1 una porzione di quella naturale ed è formata da un chip e da cellule endoteliali, le cellule che rivestono i vasi sanguigni. E' costituita da una struttura che mima i capillari del cervello attraverso 50 tubicini con piccolissimi fori regolari, su cui sono state coltivate le cellule endoteliali in modo da riprodurre il comportamento della barriera naturale.