"Elezioni? no grazie". La pensa più o meno così un giovane su due tra i 18 e 25 anni. Il dato è emerso da uno studio statistico effettuato dal centro di ricerca Piepoli in vista delle elezioni politiche del prossimo 4 marzo.
Disaffezione? scarso interesse per i temi? sfiducia nei politici? sono molti i motivi che spingono i più giovani a non interessarsi al tema delle elezioni. Ma questa è una costante nel panorama italiano o una tendenza degli ultimi anni?. "In realtà - spiega il professor Sabatini - è sempre stato così. E' un elemento storico che si ripresenta a ogni elezione. La poca fiducia è sempre prevalsa in tutte le fasce e anche in quella giovane. Di fatto è un leit motiv".
Esistono ovviamente delle eccezioni, come ad esempio la fine degli anni '60. Il movimento del 68 portò molti ragazzi di quell'epoca a partecipare al momento elettorale. Ma non solo, furono i veri partecipi di un nuovo modo di vedere la società rendendosi protagonisti di accese discussioni e lunghe disquisizioni sul quello che sarebbe voluto essere il proprio futuro. "Anche negli anni '80 e all'inizio dei '90 la partecipazione dei più giovane fu molto marcata. Poi per il resto è praticamente sempre prevalso un certo disinteresse" prosegue Sabatini.
Oggi però sembra emergere una lontananza netta tra partiti e neo (o quasi) elettori. Il 50% non si recherà alle urne il prossimo 4 marzo. Molti pensano soprattutto che i politici non siano capaci di risolvere i problemi della società. Altri invece pensano che i politici di professione pensino soprattutto ai propri interessi. Ma sono comunque molti i giovani che mostrano tutta la loro indifferenza verso il mondo politico. E questo accade perchè pensano i temi affrontati siano troppo complessi e poco inerenti le esigenze e i problemi di chi cerca in quest'epoca di affacciarsi al mondo del lavoro. Ma allora nasce spontanea un'altra domanda. Il problema è nei temi affrontati o nelle modalità comunicative con cui questi vengono analizzati e sviscerati dai politici? Dallo studio effettuato dal centro di ricerca emerge una difficoltà evidente da parte dei partiti tradizionali a coinvolgere in temi e politica attiva chi ha meno di 30 anni. Nonostante la sempre più marcata personalizzazione della politica e il conseguente incremento dell'utilizzo dei nuovi canali comunicativi, quali Facebook, Twitter, ecc.
Ma quali sono i partiti maggiormente attrattivi per i giovani? "Ci sono movimenti politici capaci di ricevere il riscontro positivo dei giovani e altri meno - continua a spiegare l'analista dell'Università di Genova -. Ad esempio il Pd e Forza Italia hanno per lo più un elettorato con età alta, oltre i 50 anni. Discorso diverso per quanto riguardo il M5s. In questo caso si tratta di un partito giovane per nascita e questo si riflette anche nella capacità di attirare il voto di chi ha 18-25 anni. Di fatto successe la stessa cosa con la Lega a fine anni 80 e con Forza Italia nelle elezioni del '94".
Ma perchè succede questo? E' sempre il professor Sabatini a spiegare: "Ci sono movimenti che seguono la vita stessa di un partito, la secolarizzazione di un movimento politico spesso e volentieri porta anche alla secolarizzazione del proprio elettorato" conclude l'analista dell'Università di Genova.
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"Elezioni? No grazie" Ecco perchè i giovani preferiscono non votare
Disaffezione, sfiducia, scarso interesse e...
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