Non c’è pace per il sistema dell’emergenza-urgenza, ogni giorno alla ribalta delle cronache: attualmente per la pandemia influenzale, in estate per il caldo, in altre stagioni per le virosi (ad es. morbillo) e così via. In ogni
momento o stagione si leggono articoli di stampa allarmistici che danno una immagine catastrofica dei Pronto Soccorso.
La salute che deve essere garantita in emergenza-urgenza è irrinunciabile e fa notizia, per questo spesso viene strumentalizzata in campagna elettorale per dichiarare fallimenti e gettare discredito sul governo del momento, aumentando la diffidenza e l’aggressività dell’utenza bisognosa che chiede risposte spesso impossibili a chi, in quel momento, utilizza tutto ciò che ha a disposizione per fronteggiare l’aumento non sempre appropriato delle richieste.
Eppure, se guardiamo le statistiche, il sistema sanitazio nazionale italiano è uno dei migliori e spesso i pazienti escono dai reparti dell’emergenza-urgenza ringraziando e stupendosi della velocità e della professionalità, allibiti dal fatto che non sempre il Pronto Soccorso è un girone dantesco. Ma questo purtroppo non fa notizia e non viene detto.
Qualcosa è cambiato in questi anni e il numero dei pazienti che si rivolgono al Pronto Soccorso è in costante aumento, pure per patologie minori. L’utente, grazie anche ad una informazione spesso distorta da “fake news” di tutti i tipi, teme spesso di essere affetto da una patologia grave, pretendendo l’esecuzione immediata di accertamenti suggeriti dal Web, sino a che non trova chi gli dimostri il contrario e gli fornisca
spiegazioni e rassicurazioni.
Questo bisogno dovrebbe essere soddisfatto dal territorio, anche attraverso una campagna di rafforzamento del rapporto fiduciario con i medici di medicina generale, per non rischiare di ridurre la tempestività delle cure nell’ambito dell’emergenza. Non sono meno importanti la prevenzione della riacutizzazione delle cronicità in una popolazione sempre più anziana e fragile, così come l’aspetto sociale che tanto si è modificato negli ultimi anni.
I piani di contenimento dell’emergenza legata alla pandemia influenzale avviati in molte Regioni di estrazione politica diversa, compresa la Liguria, dimostrano che ci si sta avviando verso quella consapevolezza necessaria
per cominciare a ridisegnare il sistema, che però va rivisto e rielaborato anche a livello nazionale.
La comunicazione e la sinergia tra i vari attori del sistema dell’emergenza-urgenza e del territorio, cittadini compresi, può essere la chiave di svolta per assicurare la tutela del diritto alla salute, ma il percorso deve essere obiettivo comune, indipendentemente dal colore politico, e non va interrotto ad ogni legislatura.
*Dott.ssa Giuseppina Fera - Segretario Nazionale SIMEU (Società Italiana di Medicina di Emergenza Urgenza)
salute e medicina
I medici d'urgenza: "Troppi accessi al pronto soccorso per malati da "fake news"
Il segretario nazionale SIMEU
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