E' stato raggiunto nel pomeriggio l'accordo tra sindacati e Carige sulla prima parte del piano industriale del Gruppo 2017-2020. L'accordo prevede 490 prepensionamenti volontari entro il 2019, gestiti dal fondo esuberi, l'ammortizzatore sociale di categoria. Agli esodi, spiega la Fabi in una nota, potranno accedere i lavoratori che maturano i requisiti pensionistici fino al 2023.
"Con questo accordo abbiamo impedito un taglio strutturale delle retribuzioni, limitando i sacrifici e circoscrivendoli temporalmente. Inoltre abbiamo scongiurato uscite obbligatore dal lavoro", afferma Riccardo Garbarino, Coordinatore FABI di Carige.
Soddisfazione per l'accordo reggiunto arriva anche dalla segreteria nazionale di First Cisl: "Il sindacato e i lavoratori hanno fatto la loro parte, abbracciando la logica della solidarietà per salvaguardare l'occupazione e rilanciare la banca. Ora ci aspettiamo che i responsabili della crisi paghino per le loro responsabilità e che chi oggi è al vertice dia il buon esempio riducendo i propri compensi, ma è anche tempo che si riconosca lo straordinario contributo dei dipendenti aprendo a formule di partecipazione all'organizzazione aziendale", sottolinea Vilma Marrone, della segreteria First Cisl, alla firma dell'accordo sulle ricadute del piano industriale di Carige.
"Il mandato delle assemblee dei lavoratori - aggiunge Alessandro Mutini, responsabile di First Cisl in Carige - è stato rispettato, dimostrando che il confronto responsabile è in grado di ottenere significativi risultati sociali, come la gestione totalmente volontaria delle uscite, la conferma delle previsioni del contratto integrativo, il contenimento degli impatti della mobilità territoriale e la miglior conciliazione dei tempi di vita e lavoro attraverso l'ampliamento del part time".
L'accordo sulle uscite volontarie prevede l'accesso prioritario per chi aveva già dato la disponibilità all'esodo sulla base delle precedenti iniziative aziendali di cessazione incentivata dal servizio. All'interno delle 645 uscite, 490 - spiega la First-Cisl -sono per chi matura i requisiti pensionistici dall'inizio del 2021 alla fine del 2023, con accesso al fondo di solidarietà di settore scaglionato tra il 2018 e il 2019 (50 dall'1 luglio 2018, 100 dal primo gennaio 2019, 30 dall'1 luglio 2019 e 310 dall'1 dicembre 2019). Alla platea dei lavoratori prepensionabili sarà anche offerta, nell'ambito dell'intesa, la possibilità di convertire il proprio contratto di lavoro da full time a part time nei 12 mesi precedenti all'ingresso sul fondo esuberi. L'intesa - aggiunge la Fabi - stabilisce anche alcune misure di riduzione del costo del lavoro, ma solo in via temporanea, nell'ottica di favorire il risanamento del gruppo. Sono quindi previste 7 nuove giornate di solidarietà annue nel periodo 2018 - 2020 e una rimodulazione temporanea della base di calcolo per il contributo aziendale sulla previdenza integrativa in arco di piano industriale, a parità di valore percentuale.
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Carige, c'è l'accordo coi sindacati: in arrivo 490 prepensionamenti
Dalla Banca: "Impedito taglio strutturale alle retribuzioni"
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