"La convocazione al Ministero dello Sviluppo prevista per il prossimo 27 giugno non è la soluzione della vertenza, ma può costituire un'importante opportunità. L'azienda è ferma sulle proprie posizioni e a breve potrebbero partire le prime lettere di licenziamento. È necessario che si arrivi ad una soluzione della vertenza che affronti le difficoltà senza soluzioni traumatiche anche perchè questa procedura non sarà né l'ultima né la penultima e anche per queste ragioni è necessario porre fine alle modalità con cui questo management intende affrontare le difficoltà", afferma la Cgil.
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Sciopero nazionale unitario dei lavoratori Ericsson contro gli oltre 300 licenziamenti. A Genova, davanti alla sede degli Erzelli, si è tenuto un presidio.
"La convocazione al Ministero dello Sviluppo prevista per il prossimo 27 giugno non è la soluzione della vertenza, ma può costituire un'importante opportunità. L'azienda è ferma sulle proprie posizioni e a breve potrebbero partire le prime lettere di licenziamento. È necessario che si arrivi ad una soluzione della vertenza che affronti le difficoltà senza soluzioni traumatiche anche perchè questa procedura non sarà né l'ultima né la penultima e anche per queste ragioni è necessario porre fine alle modalità con cui questo management intende affrontare le difficoltà", afferma la Cgil.
cronaca
Ericsson, sciopero contro i licenziamenti: "Questa procedura non sarà l'ultima"
A Genova presidio davanti alla sede di Erzelli
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"La convocazione al Ministero dello Sviluppo prevista per il prossimo 27 giugno non è la soluzione della vertenza, ma può costituire un'importante opportunità. L'azienda è ferma sulle proprie posizioni e a breve potrebbero partire le prime lettere di licenziamento. È necessario che si arrivi ad una soluzione della vertenza che affronti le difficoltà senza soluzioni traumatiche anche perchè questa procedura non sarà né l'ultima né la penultima e anche per queste ragioni è necessario porre fine alle modalità con cui questo management intende affrontare le difficoltà", afferma la Cgil.