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I rossoblù si salvano e ora la società dovrà dare risposte ai tifosi
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Una domenica da Genoa vale ai rossoblù di rimanere in A e di guardare al futuro con un briciolo di calma in più. Contro il Torino è andato in scena il pomeriggio perfetto del Grifone che con uno stadio bellissimo e gonfio di passioni, con la Nord da applausi, ha trascinato una squadra tremebonda a metter sotto il Toro e di non guardare neppure gli altri risultati.

Con una giornata di anticipo il Genoa scaccia l'incubo e si conferma che il presidente Preziosi è inaffondabile. Il presidente ha sempre sventolato la bandiera della A come obiettivo orgogliosamente raggiunto e poi sempre onorato e difeso. Nel 2012 la paura di scendere in B era concreta ma i rossoblù la scamparono in un modo quasi miracoloso, questa volta da 14 punti il vantaggio sulla terzultima era sceso a due e il patatrac si stava materializzando, ma con un colpo d'ala Burdisso e compagni hanno salvato la pelle.

Preziosi non retrocede, è un dato di fatto, anche se in questa stagione tutto il Genoa si era messo d'impegno per riuscirci. Le cessioni eccellenti a gennaio, il calo di forma di molti giocatori, gli infortuni pesanti di Veloso e Perin e dulcis in findo la squalifica di Izzo e in mezzo un cambio di allenatore che ha peggiorato pure la situazione. Invece ciò che sembra succedere non è successo.

Ecco, si riparte da qui, da questa domenica da Grifo. Sul tappeto la possibile vendita della società, la forza economica del club e il futuro di Juric che ha già detto di voler rimanere e aspetta notizie. Arriveranno anche giornate in cui si faranno critiche e polemiche e c'è chi dovrà dare risposte, ma per qualche ora si può pensare a cosa si è scampato questo Genoa pazzo, a volte coraggioso, troppo spesso inguardabile e modesto. I tifosi sono stati determinanti col Torino, pensiamo un po’ anche a loro.