Un corteo da Piazza De Ferrari e un presidio, davanti a Palazzo di Giustizia, dove era un incontro con il procuratore generale, Francesco Cozzi per i lavoratori e i pensionati di Cgil, Fiom e Spi che, in occasione della giornata mondiale per la salute e la sicurezza sul lavoro hanno organizzato una giornata di mobilitazione.
"Pretendiamo verità e giustizia per i lavoratori vittime dell'amianto", scrivono sul volantino che hanno distribuito. Anche perché fino al 2016 in Liguria si sono registrati 2800 casi di mesotelioma, oltre la metà a Genova, e 381 casi di altri tumori maligni dovuti all'esposizione all'amianto. I lavoratori di Ansaldo e Ilva hanno riconquistato i loro diritti previdenziali ma questo non basta, spiegano.
"Qui a Genova siamo dovuti intervenire anche per vie giudiziarie - spiega Ivano Bosco, segretario della Camera del Lavoro di Genova - visto che siamo l'unico caso in Italia dove sono stati indagati i lavoratori esposti all'amianto e non i responsabili delle morti per mesotelioma". La situazione, inoltre, resta complessa. In Liguria, ogni anno, si registrano 180 nuovi casi di mesotelioma e il picco è atteso per il 2020.
LE RISPOSTE
"E' stato un incontro concreto. Abbiamo chiarito che la procura non ha lavorato solo sulle false pensioni per esposizione all'amianto, ma anche sulle morti dovute al mesotelioma", ha detto Cozzi al termine dell'incontro con una delegazione di pensionati e lavoratori di Cgil, Fiom e Spi. Sono nove i fascicoli aperti in procura, in mano al pool di pm che si occupa di sicurezza sul lavoro.
"Purtroppo - ha proseguito Cozzi - la realtà industriale genovese e limitrofa ha provocato un danno enorme in tema di salute dei lavoratori, con numeri incredibili. La procura sta portando il lavoro per scoprire chi siano i responsabili". Le inchieste sono nate da un esposto presentato dai sindacati Cgil, Cisl e Uil (assistiti dall'avvocato Giancarlo Bonifai).
Da quella denuncia erano partite le indagini su colossi dell'industria a Genova da Ansaldo a Fincantieri, Culmv, Ilva-Italsider e Sanac. Per quest'ultima erano state indagate cinque persone. Per Fincantieri erano state iscritte nel registro degli indagati otto persone (tra ex e attuali direttori), per Italsider otto ex dirigenti, un ex console della Culmv era finito nel registro degli indagati, mentre è ancora al vaglio il caso delle morti dei dipendenti Ansaldo. Per i rappresentanti sindacali, nel corso degli anni, c'erano state omissioni nell'approntare i necessari presidi sanitari e infortunistici che avrebbero potuto evitare, o quantomeno diminuire, le malattie e le morti per l'esposizione all'amianto.
cronaca
"Giustizia per i lavoratori vittime dell'amianto": presidio dei sindacati davanti alla Prefettura
Giornata mondiale per la salute e la sicurezza sul lavoro
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