Cornigliano, Rivarolo, Bolzaneto: ecco i quartieri genovesi dove si muore di più secondo i dati raccolti dal dottor Valerio Gennaro della Società internazionale dottori per l’ambiente, che ha preso in esame le donne: il 36% in più rispetto alla media. Seguono Prà e Oregina-Lagaccio, con più 13%. Le cause? "basta chiederlo a chi vive lì, come si sente - spiega Gennaro - intanto la povertà e poi l'inquinamento e certi lavori e la situazione socio economica nel suo complesso" "Questo dovrebbe indurre la politica sul perché avvengono fenomeni di questo tipo - dice Gianni Pastorino, consigliere regionale di Rete a Sinistra - orientando le scelte, cosa che non è avvenuta con una depredazione dei servizi sanitari in Valpolcevera, con 160 mila abitanti che hanno difficoltà anche ad andare all'ospedale, e questa può essere anche una causa della grande quantità di decessi. Non a caso il quartiere dove si muore meno della media, anche il 20 per cento in meno, è San Martino". Da qui un’interrogazione di Rete a Sinistra in Regione per chiedere una analisi epidemiologica.
Altra interrogazione sul registro del mesotelioma, carente di risorse, è l’accusa. La malattia, che deriva dall’esposizione ripetuta all’amianto, uccide in nove mesi ma si manifesta anche dopo 40 anni. In Liguria ogni anno 160 nuovi casi e dal 1996 a oggi 2314 casi. Settori più colpiti l’edilizia, i cantieri navali, raffinerie di petrolio e acciaierie. E pensate che muoiono anche, in alcuni casi, le mogli degli operai esposti, a forza di maneggiare le tute da lavoro dei mariti.
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