Era diventato il simbolo dell’inchiesta che aveva scoperchiato il caso dei furbetti del cartellino nel Comune di Sanremo.
E ora anche per il vigile in mutande che timbrava il cartellino senza sapere di essere ripreso dalle telecamere della Guardia di Finanza è scattato il licenziamento. Compreso il suo, sono otto i provvedimenti emessi fino a questo momento. Lui in ciabatte, slip e maglietta che timbra prima di rientrare nel vicino alloggio da custode del mercato annonario, hanno fatto il giro del mondo. Non a caso, il premier Matteo Renzi l’ha citato illustrando il decreto che inasprisce le misure contro gli assenteisti nella pubblica amministrazione. Nei suoi confronti l’accusa è pesante: gli viene contestato di essersi allontanato dal posto di lavoro senza timbrare almeno sei volte mentre in oltre venti occasioni aveva chiesto aiuto a moglie e figlia per adempiere l’obbligo
cronaca
'Furbetti del cartellino', licenziato il vigile in mutande di Sanremo
Sono complessivamente otto al momento, ma non sono esclusi altri provvedimenti
44 secondi di lettura
TAGS
TOP VIDEO
Mercoledì 01 Maggio 2024
Primogiornale - l'edizione on demand del primo maggio
Mercoledì 01 Maggio 2024
Genova, tre auto e un motorino a fuoco nella notte: incendio doloso
Mercoledì 01 Maggio 2024
Meteo in Liguria, maggio inizia sotto la pioggia
Martedì 30 Aprile 2024
Genova, ecco il nuovo progetto della funivia del Lagaccio
Martedì 30 Aprile 2024
Morgan assente all'udienza contro Bugo a Imperia
Mercoledì 01 Maggio 2024
Libri e idee - I tesori di Laigueglia
Martedì 30 Aprile 2024
Archivio storico - Primo maggio, Festa dei lavoratori (2019)
Ultime notizie
- Sestri Levante, rudere in fiamme per un contatore elettrico bagnato
- Mezzanego, donna trovata per strada in gravi condizioni
- Genova, auto pirata si schianta contro veicoli parcheggiati
- Pioggia e vento in Liguria, decine di interventi dei vigili del fuoco
- Meteo in Liguria, tempo più asciutto in serata
- Viticultura in Liguria, arriva la proroga per gli investimenti
IL COMMENTO
Il lavoro per la partecipazione e la democrazia
1 maggio e salari, i nuovi poveri siamo noi