 L'amministrazione provinciale di Imperia rischia il fallimento. Al bilancio, che  dovrà essere approvato entro la fine di settembre, mancano oltre 6 milioni di euro. A incidere sul rischio default c'è l'elevato costo del personale, che si aggira intorno ai 9 milioni di euro l'anno. Si tratta della cifra più alta tra le amministrazioni provinciali italiane in rapporto agli abitanti. "E' una situazione kafkiana sotto molti aspetti", affera in esclusiva ai microfoni di Primocanale il presidente della Provincia, Fabio Natta. "Da un punto di vista contabile il disavanzo comunicatoci in questi giorni corrisponde a 6 milioni di euro. Entro la fine del mese deve essere ripianato il bilancio dell’ente" .
                    
                    L'amministrazione provinciale di Imperia rischia il fallimento. Al bilancio, che  dovrà essere approvato entro la fine di settembre, mancano oltre 6 milioni di euro. A incidere sul rischio default c'è l'elevato costo del personale, che si aggira intorno ai 9 milioni di euro l'anno. Si tratta della cifra più alta tra le amministrazioni provinciali italiane in rapporto agli abitanti. "E' una situazione kafkiana sotto molti aspetti", affera in esclusiva ai microfoni di Primocanale il presidente della Provincia, Fabio Natta. "Da un punto di vista contabile il disavanzo comunicatoci in questi giorni corrisponde a 6 milioni di euro. Entro la fine del mese deve essere ripianato il bilancio dell’ente" . Natta indica come possibili vie d'uscita, sia nell'immediato che per il futuro, la cessione dei gioielli di famiglia e il trasferimento di parte del personale ad altre amministrazioni. "Da un lato c’è da gestire l’emergenza, lo possiamo fare attraverso l’alienazione di alcuni beni immobili di proprietà dell’ente provincia. I consiglieri provinciali vogliono tutti andare velocemente verso un riassetto complessivo dell’ente anche verso un riposizionamento interno del personale non escludendo “cessioni” ad altri enti pubblici di personale".
Il presidente della Provincia di Imperia parla anche del rapporto con la Regione e delle difficoltà che sono emerse dal riassetto istituzionale degli enti voluto dal Governo. "Le province dovrebbero avere più dipendenti di quelli che hanno. In una situazione in cui tutte le province italiane (compresa la nostra) sono in profonda trasformazione è necessaria una modifica delle competenze. Sono aperte comunque partite importanti da questo punto di vista, le regioni devono ancora fare quello che non hanno fatto fino ad oggi. La Regione Liguria l’ha fatto in parte, altre sono state inerti del tutto".
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