E l'emozione non è ancora svanita: "E' più difficile parlare oggi ai microfoni di quanto non lo fosse ieri". Caccamo, che ha vinto anche il premio della critica e quello della sala stampa, è stato paragonato da qualcuno al primo Raf: lui ci scherza su. "E' certamente un gran complimento, ma io sono Raf in senso inglese (rough, cioè "provvisorio", che si pronuncia "raf": ndr): c'è un'evoluzione continua in quello che faccio."
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Giovanni Caccamo, fresco vincitore della sezione Giovani del 65° Festival di Sanremo, si presenta alla stampa la mattina dopo il trionfo. "E' stata un'emozione fortissima, mi tremavano le gambe" - dice Giovanni, venticinquenne siciliano di Modica - "quando Carlo Conti stava per proclamare il vincitore pensavo di cadere."
E l'emozione non è ancora svanita: "E' più difficile parlare oggi ai microfoni di quanto non lo fosse ieri". Caccamo, che ha vinto anche il premio della critica e quello della sala stampa, è stato paragonato da qualcuno al primo Raf: lui ci scherza su. "E' certamente un gran complimento, ma io sono Raf in senso inglese (rough, cioè "provvisorio", che si pronuncia "raf": ndr): c'è un'evoluzione continua in quello che faccio."
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Giovanni Caccamo, the day after: "Mi tremavano le gambe"
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E l'emozione non è ancora svanita: "E' più difficile parlare oggi ai microfoni di quanto non lo fosse ieri". Caccamo, che ha vinto anche il premio della critica e quello della sala stampa, è stato paragonato da qualcuno al primo Raf: lui ci scherza su. "E' certamente un gran complimento, ma io sono Raf in senso inglese (rough, cioè "provvisorio", che si pronuncia "raf": ndr): c'è un'evoluzione continua in quello che faccio."