
Nei giorni scorsi era stato indagato per peculato il tesoriere del gruppo Pd in regione, Mario Amelotti, sempre nell'ambito della stessa inchiesta. L'indagine intende seguire le tracce delle spese sostenute tra il 2010 e il 2012.
Miceli ha affidato la sua replica a un comunicato: "come Gruppo PD in Liguria non abbiamo, né abbiamo mai avuto, né carte di credito né bancomat del Gruppo. Le spese venivano rimborsate dal nostro responsabile contabile ai singoli consiglieri, dietro presentazione delle ricevute di spesa. Nessun consigliere ha mai ricevuto somme in contanti prima di effettuare le spese, ma ha sempre ricevuto rimborsi per spese già sostenute di tasca propria, a nome del Gruppo. Mi sento frustrato nel vedermi associato al capitolo delle cosiddette “spese pazze” che in Liguria e in tutta Italia ha rivelato episodi anche gravi, suscitando l’indignazione popolare. "
IL COMMENTO
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