
I fatti risalgono al 2005. Il poliziotto è stato condannato per danno erariale e danno d'immagine. Dopo la condanna in Cassazione (ottobre 2013), il ministero aveva provveduto a risarcire una delle donne che si era costituita parte civile, con oltre 56 mila euro. I giudici avevano condannato al risarcimento in solido il ministero dell'Interno e il poliziotto.
Per i giudici contabili, l'esborso dei 56 mila euro da parte del Ministero ha cagionato il danno erariale, che deve essere risarcito "dall'autore del fatto delittuoso", il poliziotto. Il procuratore contabile aveva chiesto anche un risarcimento di altri 50 mila euro per il danno d'immagine. I giudici hanno accolto l'istanza risarcitoria della procura, condannato l'ex poliziotto al risarcimento del danno d'immagine, e sottolineando come "la condotta delittuosa del convenuto, più volte reiterata, ha recato un vulnus anche alla credibilità e al prestigio dell'amministrazione di appartenenza".
IL COMMENTO
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