
Sul palco oltre una cinquantina di artisti, tra i quali gli allievi della scuola di ballo Alyat danza. “Tra le varie attività promosse dalla nostra Associazione, che conta circa 400 soci tra volontari e sostenitori, spicca quella teatrale – ha spiegato Armando Lamezzo – Il nostro obiettivo è divertire i bambini coinvolgendo anche gli adulti, spesso relegati al ruolo di accompagnatori. Noi rivisitiamo favole e novelle, legando alla loro trama una morale specifica: la fantasia, l’accettazione del diverso, il dono dell’amore e altri valori importanti.
L’obiettivo dell’iniziativa è quello di sensibilizzare il pubblico alla conoscenza della sindrome di Poland, ancora al momento annoverata tra le malattie raredall’origine non accertata. Questa malattia colpisce soprattutto i muscoli del torace e/o un arto superiore monolaterale: malformazioni più o meno gravi possono interessare i muscoli pettorali sino alla mancanza totale degli stessi.
Terminato lo spettacolo, al fine di continuare a sognare e riflettere sul tema della diversità, L’associazione italiana Sindrome di Poland presenta “Non sono solo”, racconto dedicato alla bellezza dell’essere tutti diversi.
IL COMMENTO
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