L'aveva accompagnata fuori dal porto, esattamente nove anni fa. Era luglio anche allora, il 7 luglio 2005, quando Giovanni Lettich accompagnò la neonata Costa Concordia fuori dai Cantieri di Sestri Ponente.
Domenica, nove anni e 20 giorni dopo, Lettich e i suoi uomini prenderanno ancora una volta per mano la grande nave smembrata per portarla a morire a casa. Il trasferimento del relitto dall'isola del Giglio al porto di Genova è un'operazione senza precedenti e per questo occorreranno nervi saldi e grande attenzione. E sarà necessario non consentire ai sentimenti di spezzare la concentrazione e pervadere la tecnica necessaria per un'operazione preparata in ogni minimo dettaglio. "Certo che fa impressione questa cosa - ha detto Lettich - se penso che con il comandante Bozzo, che era il capo pilota, l'avevamo fatta uscire dal cantiere di Sestri... La riaccompagneremo davanti a Multedo da dove era partita". Lettich ha il volto scolpito dal sale e come tutti gli uomini di mare sa ben nascondere quello che prova. Lo fece anche la notte del 7 maggio 2013 quando una portacontainer abbatté la Torre Piloti uccidendo nove persone: anche allora, nervi saldi per imbrigliare il dolore. Ieri Lettich ha fatto un sopralluogo al Giglio per definire gli ultimi dettagli dell'operazione. "Siamo stati al Giglio assieme alla Capitaneria di Porto, agli ormeggiatori e rimorchiatori. Abbiamo partecipato a molte riunioni per aggiornarci sullo stato delle cose e vedere i progressi fatti in questi giorni". Adesso è tornato a Genova. Lettich sta affrontando nella sede operativa del Corpo Piloti, che dopo il crollo della Torre è allestita in una palazzina dell'area delle Riparazioni Navali, la pianificazione di un intervento che rimarrà nella storia della marineria ma anche in quella del Corpo piloti di Genova. In quelle poche stanze si lavora a pieno ritmo per definire ogni dettaglio dell'operazione. "Adesso - ha detto Lettich - stiamo preparando in tutti i particolari la manovra di aggancio e di ormeggio, una manovra che in se è davvero abbastanza complessa".
cronaca
Concordia, Lettich: "Testa non cuore"
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