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"Mettiamo per iscritto cosa può restare in piedi e non perdiamo neanche un minuto, in modo tale che se son rose fioriranno. Ma riconosco ai cinquestelle che sul ballottaggio c'è apertura". Lo ha detto il premier Matteo Renzi durante l'incontro con la delegazione M5S a Montecitorio, ancora in corso, per trovare un'intesa sulla legge elettorale.

"Personalmente appoggio le preferenze rispetto alle primarie per legge, che hanno un costo per lo stato. Non credo che siamo così lontani sui temi della riforma, tra le nostre proposte c'è un ruscello, non il rio delle Amazzoni", ha aggiunto il premier.

Di Maio, che insieme ai suoi sostiene un proporzionale a doppio turno con le preferenze, ha incalzato la Serracchiani (Pd): "Siete disposti a cedere sulle preferenze in cambio della governabilità?". La risposta della vicesegretaria Pd: "Perché dovremmo fare un mercimonio della riforma?". Di Maio ha anche accusato il Pd di stare temporeggiando. La risposta di Renzi: "Se sono un bradipo io, voi che siete? La mia prima proposta è di dicembre"

I pentastellati non intendono rinunciare a preferenze, norma anti-condannati e candidatura in una sola circoscrizione. A sottolinearlo sono il vicepresidente della camera Di Maio e Toninelli, l'estensore del "Democratellum" votato dalla Rete. "Io che sono del sud so bene che le preferenze sono un rischio, ma si possono usare controbilanciamenti", ha insistito Di Maio.

Per il M5S presenti anche i capigruppo Carinelli e Petrocelli. La squadra Dem è invece composta da Serracchiani, Speranza e Moretti, più lo stesso Renzi. "Siamo pronti a discutere, ma la base resta l'Italicum", hanno detto gli esponenti Pd prima dell'incontro.