
A bordo della nave c'erano 476 persone. Domenica 200 parenti delle vittime hanno ripreso una marcia di protesta dalla città di Jindo fino alla sede della presidenza a Seul, distante 420 km. Il capitano del traghetto sudcoreano Sewol naufragato al largo della Corea del Sud, già agli arresti, si difende dalle accuse e sostiene di avere ritardato l'evacuazione della nave per motivi di sicurezza.
Lee Jun-seok, 52 anni, deve rispondere di cinque capi d'accusa, fra cui negligenza e violazione delle leggi marittime. Sabato l'uomo ha attribuito la sua decisione di ritardare l'evacuazione poichè il mare era agitato e non c'erano imbarcazioni di soccorso che avrebbero potuto trarre in salvo i passeggeri e l'equipaggio.
IL COMMENTO
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