Il primo, difeso dall'avvocato Carlo Biondi, doveva essere sentito a Savona dal giudice Donatella Aschero, mentre il secondo, assistito dall'avvocato Emi Roseo, è stato interrogato per rogatoria a Terni, dove è stato fermato dalla squadra mobile colpito da un'ordinanza di custodia cautelare. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti il delitto sarebbe maturato per debiti di gioco.
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Si sono avvalsi della facoltá di non rispondere Claudio Tognini e Alessio Scardino accusati di omicidio volontario e occultamento di cadavere per la morte di Andrea Macciò, il rappresentante genovese ucciso a Stella a dicembre.
Il primo, difeso dall'avvocato Carlo Biondi, doveva essere sentito a Savona dal giudice Donatella Aschero, mentre il secondo, assistito dall'avvocato Emi Roseo, è stato interrogato per rogatoria a Terni, dove è stato fermato dalla squadra mobile colpito da un'ordinanza di custodia cautelare. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti il delitto sarebbe maturato per debiti di gioco.
cronaca
Uccisero l'amico, Tognini e Scardino non rispondono al gip
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Il primo, difeso dall'avvocato Carlo Biondi, doveva essere sentito a Savona dal giudice Donatella Aschero, mentre il secondo, assistito dall'avvocato Emi Roseo, è stato interrogato per rogatoria a Terni, dove è stato fermato dalla squadra mobile colpito da un'ordinanza di custodia cautelare. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti il delitto sarebbe maturato per debiti di gioco.