Nell'ambito dell'inchiesta sul naufragio della Concordia, Costa Crociere "si dissocia fermamente" dalla linea difensiva seguita dal legale di uno degli indagati, in seguito a cui la Procura di Grosseto si è vista costretta ad interrompere le autopsie disposte su otto salme recuperate dalla Concordia, tra cui quelli della piccola Dayana e di due passeggeri francesi, la coppia Mylene e Mickael.
E' quindi impossibile risalire attraverso il dna alla assoluta certezza della loro identità, e per questo i familiari di Mylene e Mickael si sono detti indignati e addolorati. Costa Crociere ha preso oggi le distanze da questa linea.
"Costa Crociere - comunica la società in una nota - si dissocia fermamente da questa iniziativa, di cui non è dato comprendere il motivo e tantomeno l'utilità nell'ambito dell'inchiesta".
"L'avvocato in questione - commenta la Compagnia - non è uno dei professionisti suggeriti da Costa Crociere per la difesa dei propri ufficiali".
Cronaca
Inchiesta naufragio Concordia: stop alle autopsie, Costa si dissocia
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