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GENOVA - Piedi ben saldi per terra ma sognare, in fondo, non costa nulla. La Sampdoria prima del calcio d'inizio della sfida di ieri a Piacenza con la Feralpisaló era chiamata a una delicatissima sfida salvezza. Se le cose fossero andate male, ora gli scenari sarebbero ben diversi. E però i blucerchiati non hanno fallito questo bivio chiave della stagione e ora sono un po' più tranquilli in classifica, tornando ad avvicinarsi anche alla zona play off. Gli spareggi promozione sono distanti solo 2 punti, peraltro la penalizzazione con cui la Samp era partita in estate dopo le tante difficoltà societarie ereditate dalla passata gestione.

Questo vuol dire che ad oggi la Sampdoria può davvero competere per i play off e dunque per un possibile ritorno in A? Diffiicile dirlo con certezza. La risposta arriverà dai prossimi impegni, magari già dalla gara di lunedì prossimo con l'Ascoli a Marassi che - ad oggi - mette ancora in palio punti pesanti per evitare la zona pericolo.

Poi certo le note positive della vittoria del Garilli (in un'atmosfera quasi casalinga vista la presenza di circa 4000 tifosi doriani) sono tante. In primis la rinascita di Valerio Verre che - forse stimolato dall'esclusione forzata decisa dal club dopo il braccio di ferro per il mancato trasferimento in Turchia - ha dimostrato finalmente (era l'ora) di avere tutte le qualità per fare la differenza nel campionato di serie B. E ora Verre dovrà cercare di fare bene anche nelle prossime 10 partite (o forse saranno di più) e dimostrare quella continuità che, sia a lui sia alla Samp, sinora è sempre mancata.

Molto bene De Luca che stavolta non ha fallito l'appuntamento col gol. Grande personalità in difesa - al fianco di Ghilardi e Gonzalez - da parte del giovanissimo Leoni, che ha ritrovato il campo con sicurezza dopo la mancata chiusura su Adorni che era costato il pareggio beffa contro il Brescia a Marassi. Qualcosa ancora non ha funzionato (su tutti il pasticcio di Darboe sul gol di Kourfalidis che aveva momentaneamente riaperto la gara) ma per il resto - al netto di un'avversaria certo non irresistibile (che pure aveva vinto la gara di andata a Marassi e non va dimenticato) - la Samp finalmente ha avuto la testa e le gambe giuste fino alla fine.

Per capire però se davvero le cose possono cambiare bisogna aspettare. Uno dei paradossi di questa Samp è la crisi casalinga, visto che la vittoria al Ferraris manca da quattro mesi. Un dato pazzesco se si pensa ai valori piuttosto bassi del campionato cadetto e al fattore pubblico sempre a favore dei blucerchiati, anche fuori Genova. L'aspetto mentale probabilmente fa la differenza, ma è ora che questi problemi siano messi da parte una volta per tutte. Giocare a Marassi per la Samp deve essere sempre un vantaggio e non il contrario.

Poi c'è l'aspetto non secondario legato a qualche recupero importante per la squadra di Pirlo, che ha sempre avuto una coperta molto corta a disposizione a causa dei tanti, troppi infortuni. Esposito si è rivisto in panchina a Piacenza e potrebbe avere un po' di minuti per la gara con l'Ascoli in cui è attesa anche la convocazione di Borini. Resta ancora un punto interrogativo sul rientro di Pedrola mentre altri giocatori comunque utili alla causa (per esempio Murru) dovrebbero tornare a breve, nella speranza che sempre in difesa anche Piccini - assente con la Feralpisaló - possa recuperare la migliore condizione fisica.

È chiaro però che qualche alternativa in più non farà male a questa Samp e al suo tecnico Pirlo. Mercoledì la ripresa degli allenamenti a Bogliasco, confidando - con l'avvicinarsi della primavera - di avere una situazione un po' più accettabile anche sul fronte campi di allenamento. Piedi per terra, dunque: il primo obiettivo resta sempre quello di non tribolare in classifica. Ma sognare in fondo non costa nulla.

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