Sanità

Dopo la delibera della Giunta regionale approvata oggi
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GENOVA - Un miglior recupero dopo l'intervento chirurgico oncologico e non ma anche del percorso di preparazione grazie alle diverse professionalità sanitarie che, insieme al paziente, lavorano per ridurre il suo stress, accelerando la ripresa, accorciando i tempi di degenza in ospedale e di conseguenza le liste d'attesa. Sono i vantaggi del protocollo ERAS (Enhanced Recovery After Surgery) che arriva in Liguria dopo la delibera della Giunta regionale approvata oggi.

Si tratta di un provvedimento che produrrà effetti positivi anche sulle liste d’attesa per gli interventi in elezione. È infatti previsto un percorso di cura innovativo e multidisciplinare che coinvolge diversi specialisti e professionisti che assistono il paziente. L’applicazione del protocollo E.R.A.S. ha dimostrato scientificamente di ridurre non solo i fattori di rischio, ma anche i tempi di degenza in ospedale, con conseguente abbattimento delle liste di attesa in quanto favorisce il recupero precoce dei pazienti riducendo l’insorgenza delle complicanze operatorie.

"Questa delibera – dichiara l’assessore alla Sanità Angelo Gratarola - fa seguito all’approvazione del progetto regionale di riordino del percorso del paziente chirurgico sia in regime di ricovero, sia ambulatoriale, che ha quale obiettivo principale la riduzione dei tempi d’attesa per gli interventi chirurgici programmati con riferimento sia al paziente oncologico che non oncologico. Si tratta di provvedimenti che fanno parte di una serie di azioni messe in campo da Regione Liguria e Alisa da metà del 2022 quando è stata superata la situazione emergenziale legata al Covid".

Tra le azioni attuate vanno segnalate:
- incremento dell’offerta di prestazioni ambulatoriali rispetto al 2022, che comprende, tra l’altro, il potenziamento delle attività di endoscopia diagnostica ed interventistica digestiva e di diagnostica per immagini (ecografie, radiologia, TAC, risonanze magnetiche) con finanziamenti che superano i 6 milioni di euro. Il programma di incremento dell’attività ambulatoriale si ritiene infatti uno strumento di efficacia per fidelizzare il paziente al servizio sanitario regionale e per ridurre la mobilità passiva;
- attivazione del dipartimento interaziendale metropolitano di ortopedia protesica che crea sinergia tra Ospedale Galliera, Asl3 e Asl4 con l’obiettivo, tra l’altro, di aumentare il numero di interventi, ridurre le liste di attesa e abbattere la mobilità passiva;
- miglioramento dell’appropriatezza prescrittiva sul territorio dell’intera Regione con la costituzione di un gruppo di lavoro volto a definire percorsi condivisi di appropriatezza relativi alle prestazioni di specialistica ambulatoriale con un monitoraggio delle stesse su tutto il territorio regionale;
- miglioramento del monitoraggio e della gestione delle agende di prenotazione, al fine di ridurre le prestazioni non erogate per la mancata presentazione dell’utente;
-attivazione dei servizi di telecardiologia in molte farmacie della Liguria (elettrocardiogramma e holter cardiaco o pressorio) per avvicinare il cittadino al punto di erogazione della prestazione, favorendo la prossimità delle cure e la fidelizzazione dell’utente;
- accordo stipulato con la Toscana finalizzato ad una significativa riduzione dei costi per la mobilità passiva. In fase di stipula accordi analoghi con Emilia Romagna e Piemonte;

Nella definizione dei budget 2023 delle aziende e degli enti, ancorché in assenza del riparto nazionale del fondo sanitario, sono stati poi orientati oltre 35 milioni di euro per il potenziamento di produzione aggiuntiva rispetto al 2022 per specifiche aree critiche per liste d’attesa o mobilità passiva anche attraverso il ricorso agli erogatori privati accreditati.

Oltre ai 13 milioni di euro erogati tramite finanziamenti con la legge 234 del 2021 per il piano di recupero delle liste d’attesa - fa sapere la Regione - va considerato l’incremento produttivo del Sistema Sanitario Regionale rispetto al periodo pandemico che comprende 40 milioni di euro aggiuntivi di produzione per quanto riguarda gli interventi chirurgici programmati e circa 66 milioni di euro aggiuntivi per quanto riguarda prestazioni di specialistica ambulatoriale attraverso ricetta del sistema sanitario nazionale.