Porto e trasporti

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GENOVA - Sembrava ormai fatta a Multedo, dopo anni di battaglie sembrava che si fosse ormai vicini alla soluzione della questione depositi costieri di Carmagnani e Superba, con il trasferimento a ponte Somalia, nel porto di Sampierdarena. Ma dopo lo spostamento della Via, la Valutazione di impatto ambientale, a Roma dalla Regione (che fa sì che Superba debba riniziare le pratiche con un allungamento dei tempi, salvo la procedura di autotutela avviata dall'azienda che ha dubbi sulla necessità che si debba trasferire la pratica a Roma) e soprattutto dopo la bocciatura temporanea del Comitato tecnico regionale sul piano di sicurezza (ci sono ora 50 giorni di tempo per decidere se i nuovi documenti prodotti entro domenica da Superba sono sufficienti a una promozione), l’entusiasmo inziale sta scemando, anche se Giampiero Cellerino del Comitato Multedo per l’Ambiente, insieme al presidente Goffredo Ferelli, non si dicono preoccupati ma piuttosto “innervositi per i ritardi che potrebbero esserci a causa delle ultime novità”.

Il Comitato ad esempio critica il fatto che il Ctr si sia rifatti a una norma del 1934 per bocciare alcuni punti del piano di Sicurezza “visto che oggi la situazione è molto cambiata da allora” ma comunque “siamo certi che da sotto le nostre case andranno via, il sindaco è e resta deciso su questa posizione”. Non favorevoli invece all’opzione zero, il cui dibattito pubblico è stato lanciato dall'editore di Primocanale Maurizio Rossi (LEGGI QUI IL DIBATITTO PUBBLICO), “perché si deve tutelare l’occupazione di oltre duecento famiglie che ruotano intorno alle aziende, come detto nell’intervista a Primocanale da Guido Ottolenghi di Superba (LEGGI QUI). Oltretutto si tratta di lavoratori del settore chimico altamente professionalizzati quindi difficili da ricollocare senza che vengano demansionati”.

 

Certo è che, se tramontasse l’opzione ponte Somalia l’azienda dovrebbe chiudere, visto che oggi qui, dove i depositi sono a pochi metri dalle case, non c’è più possibilità di toccare nulla, di adeguare gli impianti “del resto nella vostra intervista Ottolenghi sorride quando dice ‘a meno che il Comune non tolga i vincoli’”. Insomma, un percorso impossibile da immaginare vista la vicinanza alle case del quartiere.