Porto e trasporti

Ancora top secret i particolari della cerimonia alla quale dovrebbe partecipare anche il ministro dei Trasporti Matteo Salvini, nella sua prima uscita ufficiale a Genova dopo la nomina nell'ambito del nuovo Governo
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GENOVA - Ora è ufficiale: il 4 maggio ci sarà la cerimonia di posa della prima pietra della nuova diga foranea di Genova, l'opera tanto attesa dal mondo portuale ed economico ligure per dare una svolta ai traffici e consentire di poter accogliere le grandi navi, ora precluse dalle dimensioni ristrette degli spazi, soprattutto per quanto riguarda le manovre, le cosiddette evoluzioni in ingresso e uscita dal porto. 

Ancora top secret i particolari della cerimonia alla quale dovrebbe partecipare anche il ministro dei Trasporti Matteo Salvini, nella sua prima uscita ufficiale a Genova dopo la nomina nell'ambito del nuovo Governo. Oltre, ovviamente, al suo braccio destro, Edoardo Rixi, genovese, vice ministro molto presente in tutte le iniziative e questioni relative allo scalo. We Build, che sta realizzando i lavori, è all'opera in queste ore insieme all'Autorità portuale, per definire i dettagli. 

La nuova diga foranea di Genova sarà realizzata a circa 450 metri più al largo di quella attuale, con lo scopo di creare una nuova configurazione degli accessi portuali che garantisca i transiti e le manovre delle navi in totale sicurezza, senza limitare gli accessi e le manovre verso gli accosti. Sarà così possibile adeguarsi alle esigenza delle maggiori compagnie di navigazione. Senza questo intervento, il porto di Genova perderebbe progressivamente parte del traffico attuale e non sarebbe in grado di intercettare nuovo traffico.

"Si tratta di un investimento per tutta l'Europa. La diga non sarà inerte ma creerà energia e sviluppo per la città - aveva commentato il sindaco Marco Bucci durante l'incontro di presentazione del dibattito pubblico nella sala del capitano di Palazzo San Giorgio -. "Genova è la porta di ingresso del corridoio merci Reno-Alpi e come tale è la porta di ingresso di molte delle merci che vengono dall'asia e deve avere un nodo logistico di livello internazionale, che sia in grado di accogliere tutte queste merci e portarle verso nord".

 

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