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Numerosi gli emendamenti presentati dalla minoranza, una riunione tra i capigruppo per decidere quali approvare
8 minuti e 3 secondi di lettura
di Giorgia Fabiocchi
L’aula del consiglio regionale, si discute il bilancio 2025-2027

Giornata a oltranza in consiglio regionale, tra gli ultimi interventi sul rendiconto generale dell’esercizio 2024 e la discussione del bilancio per gli anni 2025-2027. La seduta si è chiusa alle 2 di notte.

Passa il rendiconto 2024

Con 18 voti a favore (maggioranza) e 13 contrari è stato approvato il Disegno di legge 66, ovvero il rendiconto generale dell'Amministrazione di Regione Liguria per l'esercizio 2024. Il rendiconto è una verifica di quanto è stato possibile realizzare attraverso il confronto fra le previsioni del bilancio ed i risultati definitivi conseguiti, sia in termini finanziari sia in termini patrimoniali, a seguito dell'attività amministrativa. Nel rendiconto 2024 sono state accertate entrate per 6 miliardi e 42 milioni di euro e registrati impegni di spesa per 5 miliardi e 868 milioni di euro. Il totale delle riscossioni è stato di 5 miliardi e 707 milioni di euro ed il totale dei pagamenti è stato di 5 miliardi e 764 milioni di euro, con un fondo di cassa al 31 dicembre 2024 di 370 milioni di euro. Il risultato di amministrazione al 31 dicembre 2024 è positivo ed è pari a 896 milioni di euro, da cui vanno dedotti accantonamenti e vincoli di legge.

Gli ultimi interventi dei consiglieri di minoranza 

Prima di aprire il confronto sul bilancio di previsione della Regione per gli anni finanziari 2025-2027, i consiglieri di opposizione hanno commentato il rendiconto approvato dalla maggioranza. Per i capigruppo della Lista Orlando Presidente e di Avs “non c’è stato nessun cambio di marcia tra il passato con l’ex presidente Giovanni Toti e l’attuale Marco Bucci”. Secondo Selena Candia (Avs) “il modello Toti è stato riproposto da Bucci nonostante la lista Cambiamo non esista più e la palla politica sia stata presa in mano da FdI, Lega e Forza Italia”. Stefano Giordano (Mov5s) si appella “all’unità di intenti del consiglio regionale per provare a lavorare insieme per svoltare il futuro della Liguria”. 

Il bilancio 2025-2027: botta e risposta tra maggioranza e opposizione

La discussione in consiglio regionale è proseguita lungo tutta la giornata, tra emendamenti e ordini del giorno, alcuni approvati e altri invece bocciati dal maggioranza. "È ovvio che noi avremmo dato l'assenso a tutti gli emendamenti possibili ma si tratta di gestire del denaro che ha dei limiti con le possibilità che ha la Regione - ha commenta il presidente del consiglio regionale Stefano Balleari -. Molti emendamenti erano di buon senso e nell'ottica di dare una mano ai cittadini e ai territori, ma la coperta è troppo corta per le esigenze, abbiamo cercato di dare risposte in tal senso, cercando di fare i conti con un bilancio dal quale non si può prescindere". Dall'altra parte, la minoranza parla di "bocciatura netta per quanto riguarda il merito e il metodo". "Non sono passate proposte ostruzionistiche ma di merito, abbiamo investito su tre temi fondamentali: uno era sul trasporto pubblico, perché sono solo anticipi di finanziamento che arriveranno, da parte nostra proposte per ripianare i tagli e implementare i fondi per il trasporto, perché la Liguria fa da passacarte e paga le scelte scellerate delle scorse amministrazioni - spiega il consigliere regionale e segretario regionale del Partito Democratico Davide Natale -; altro tema su cui abbiamo investito è quello legato al sostegno alle famiglie per gli affitti che nascono da morosità incolpevole e sostegno agli affitti; a cui si aggiunge il tema della disabilità". Secondo Natale l'opposizione aveva presentato "proposte concrete per migliorare le cose ma la destra ha fatto muro, questo è un problema anche per i rapporti futuri". Capitolo a parte, quello di alcuni ordini del giorno presentati dal Movimento Cinque Stelle, che sono stati rimandati al mittente. "Chi ha il pallone nella politica regionale detiene la volontà di chi far giocare in campo, con una rottura nelle mire del presidente Bucci - incalza il capogruppo del Mov5s Stefano Giordano -. La mia proposta di inserire la Dia nel controllo dei bilanci è stata bocciata, come non è passato l'odg che proponeva che i cittadini potessero partecipare al bilancio, leggendo e comprendendo le economie. Democrazia e trasparenza non contraddistinguono il centrodestra in Regione".

La nuova manovra varata dal consiglio regionale

A fine bilancio, intorno alle 2 di notte, il presidente della Liguria Marco Bucci sintetizza la manovra varata dal consiglio regionale. “Si tratta di una manovra del valore complessivo di oltre 174 milioni di euro che si vanno ad aggiungere a quelli già stanziati con il bilancio di previsione del 2025 e la prima legge di variazione - ha spiegato il presidente Marco Bucci -. Una manovra che si caratterizza per un’attenzione agli aspetti sociali e alle fasce più deboli: con un focus particolare sul fondo affitti, sullo sport e la cultura. Si tratta di un assestamento mirante ad adeguare le entrate e le spese di natura vincolata alle effettive assegnazioni e ad effettuare alcune rimodulazioni alla spesa discrezionale”. Una manovra derivante da maggiori entrate di natura vincolata oltre che dall’applicazione di avanzo vincolato. “Nonostante l’aggravamento della crisi internazionale - ha aggiunto Bucci -, siamo riusciti a raggiungere gli obiettivi prefissati senza decurtare alcuna spesa, ma aggiungendo risorse nei limiti della disponibilità di bilancio. Abbiamo prestato particolare attenzione alle fasce deboli con un focus sulla Liguria regione europea dello sport nel 2025 e a procedere ad ulteriori significativi aumenti di spesa”.
In particolare per il 2025 si prevedono ulteriori fondi per:
- Cultura 340 mila euro
- Sport 760 mila euro
- Fondo affitti 1 milione e 800mila euro
- Taxi 50 mila euro
- Protezione civile 400 mila euro
- Emigrazione 50 mila euro
- Sanità emotrasfusione 200 mila euro
- Consumatori 40 mila euro
- Scuola interregionale di polizia 25 mila euro
- Agricoltura 200 mila euro
Le nuove assegnazioni di fondi vincolati riguardano in particolare il settore della tutela della salute (+94,5 milioni), dell’istruzione e formazione (+2,9 milioni), dell’ambiente (+2,3 milioni), della protezione civile (+1,9 milioni), dei trasporti e viabilità (+1,6 milioni), del turismo (+1,5 milioni) e delle politiche sociali (+1,4 milioni). È inoltre aumentato per complessivi 32,5 milioni il fondo strategico per investimenti.

Il sostegno agli affitti 

Ammonta a 1,8 milioni di euro il fondo che Regione Liguria, su iniziativa degli assessori alle Politiche abitative Marco Scajola e Politiche sociali Massimo Nicolò, destinerà con l'approvazione dell'assestamento di bilancio al sostegno del pagamento degli affitti. "Abbiamo fatto un ulteriore sforzo per aumentare, con risorse economiche interamente regionali, il fondo messo a disposizione nel 2024 - spiega l’assessore Scajola -. Un lavoro davvero significativo per stanziare un totale di 1,8 milioni con cui vogliamo dare una risposta a chi è maggiormente in difficoltà. Con il fondo sopperiamo alla mancanza di risorse nazionali e contiamo di fornire supporto ad almeno duemila famiglie liguri, dimostrando loro vicinanza e attenzione, ma anche l'efficienza della 'macchina' regionale. Nel mese di agosto faremo la ripartizione dei fondi tra i Comuni ad alta problematicità abitativa, in totale 23, tra questi ci saranno i capoluoghi di provincia e le cittadine con maggiore difficoltà". "In un contesto economico e sociale ancora complesso, abbiamo ritenuto fondamentale rafforzare ulteriormente il nostro impegno a favore delle famiglie liguri in difficoltà - aggiunge Nicolò -. L'incremento del fondo affitti interamente finanziato con risorse regionali, testimonia la volontà concreta della Regione di non lasciare indietro nessuno. Parliamo di 1,8 milioni di euro che andranno a sostenere concretamente migliaia di cittadini, in particolare nei Comuni dove la pressione abitativa è più alta".

La soddisfazione dell’opposizione 

Il consiglio regionale ha approvato l’emendamento presentato da Partito Democratico, Alleanza Verdi e Sinistra, Lista Orlando Presidente e Movimento Cinque Stelle che stanzia ulteriori 300.000 euro per sostenere gli inquilini degli alloggi ERP colpiti da morosità incolpevole. “Con questo emendamento - dichiara il consigliere regionale del Partito Democratico Simone D’Angelo - abbiamo voluto rispondere a un’urgenza reale, che riguarda centinaia di famiglie liguri. Nessuno merita di perdere la casa a causa di una difficoltà temporanea. Il nostro compito è proteggere, non punire”. Il provvedimento, fanno sapere dalla minoranza, interviene su una delle fragilità più diffuse in molte città e comuni liguri: quella di chi, per cause esterne e imprevedibili - dalla perdita del lavoro a problemi di salute o per precarietà reddituale - non riesce a far fronte al pagamento dell’affitto. “I fondi serviranno ad attivare forme di sostegno e accompagnamento per evitare che una morosità si trasformi in sfratto e perdita dell’abitazione. Un intervento che guarda alla coesione sociale, alla prevenzione dell’emarginazione e alla tutela dei più fragili - ha aggiunto D’Angelo -. Questo intervento è un passo necessario, ma non sufficiente. Per garantire davvero il diritto all’abitare, serve un piano regionale più ampio: investimenti continui nell’edilizia pubblica, semplificazione delle procedure, mappatura del disagio abitativo e un sistema permanente di prevenzione della morosità incolpevole. La tutela della casa dev’essere una politica, non un’emergenza”.

L'incontro-scontro con le Rsu della giunta presenti in aula

Nel frattempo nel pomeriggio si sono registrati alcuni momenti di tensione quando una delegazione delle Rsu della giunta - già presenti dalla mattina -, ha protestato per la mancata convocazione ai tavoli di trattativa da parte dell'amministrazione. I lavoratori hanno chiesto più volte un incontro ma, una volta non ottenuto, hanno interrotto il dibattito in aula chiedendo un confronto con la Regione. Successivamente è arrivato il richiamo da parte del presidente dell'aula Stefano Balleari e i manifestanti sono stati auditi da alcuni consiglieri di opposizione. "Siamo si fronte alla totale assenza di convocazione da mesi, nonostante i ripetuti solleciti, il blocco del confronto mina la fiducia e la collaborazione - si legge nella nota delle Rsu - e costringe ancora una volta i lavoratori a sollecitare risposte su temi che avrebbero già dovuto trovare soluzione". I rappresentanti RSU criticano inoltre la gestione del riassetto organizzativo, "che non giustifica i ritardi", e segnalano la presenza di "edifici malsani" e "strutture contenenti amianto". Il presidente Balleari ha garantito che la Rsu sarà ricevuta martedì prossimo, al termine della seduta del consiglio. 

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