Un mercoledì di fine giugno, con il caldo e l'afa della città, sarà ricordata come una giornata storica per Genova, per tutte quelle coppie di donne che hanno dei figli. Oggi infatti, la neo sindaca di Genova Silvia Salis ha registrato i primi riconoscimenti ufficiali di figli nati da coppie omosessuali (femminili), rendendo concreta nel capoluogo ligure l'ultima sentenza della Corte Costituzionale che sancisce il diritto alla doppia maternità. Ad accogliere la decisione di Salis tante mamme, insieme ai loro bimbi, che hanno accompagnato con un applauso le parole della prima cittadina. A distanza di poco più di una settimana dalla "promessa" lanciata in occasione del Liguria Pride l'amministrazione ha registrato ufficialmente le bambine e i bambini recependo la recente sentenza 68 del 22 maggio 2025 della Corte Costituzionale. La sentenza sancisce il diritto alla doppia maternità e viene incontro, nel concreto, a coppie di donne che hanno dato alla luce bambini con tecniche di procreazione assistita avvenuta all'estero.
La soddisfazione di Silvia Salis
"Oggi semplicemente applichiamo una sentenza della Corte Costituzionale e non stiamo facendo un favore a nessuno, né stiamo facendo una fuga in avanti, oggi facciamo quello che deve fare un'amministrazione comunale nel 2025 - commenta la sindaca di Genova Silvia Salis -. Io mi voglio occupare del presente, non di quello che è stato il passato: questa città finché ci sarò io, finché ci sarà questa giunta, non agirà sulla pelle dei bambini, finché ci siamo noi sarà così". Nelle scorse ore l'ex vicesindaco reggente Pietro Piciocchi ha parlato di decisione discutibile e che potrebbe urtare la sensibilità di alcune persone. Silvia Salis non vuole replicare, e taglia corto. "Io non faccio nessuna polemica con l’ex vicesindaco, che oggi è un consigliere comunale di opposizione ed esprime quello che vuole e se ne prende responsabilità, lui risponde a un elettorato che non gli ha fatto vincere le elezioni, questa giunta vive nel 2025 e agisce di conseguenza". Salis parla di feedback positivi da parte dei cittadini, che vanno incontro e si confrontano con una società moderna, contemporanea. "Io sono una madre e per me le madri sono madri, sono tutte madri e non dev'essere il mio modello a indicare la strada". E i diritti che ancora mancano per gli uomini? "Io credo che nel tempo il paese si uniformerà alle istanze contemporanee, io credo che prima di tutto vanno tutelati i diritti dei bambini e al centro i loro progetti di vita" ha chiosato Salis.
La richiesta di ulteriori passi avanti
Soddisfazione è stata espressa da Ilaria Gibelli, avvocata di Rete Lenford e attivista Lgbtqia+. "È stato un passo ufficiale, oggi i sindaci fanno un atto dovuto, contenti della scelta di Silvia e soddisfatti che si celebri insieme a noi questo passo - ha spiegato Ilaria Gibelli -. Avere la sindaca oggi al nostro fianco è importante, serve cura verso le persone che sono discriminate. Le istituzioni che si schierano al fianco fanno cambio di passo". È stato così abrogato un pezzo della legge 40 che fa si che chi va all'estero, ricorrendo alla procreazione medicalmente assistita (vietata a single e persone dello stesso sesso in Italia ndr) possa vedere riconosciuta la maternità piena, secondo l'articolo 8. "Si riconosce quindi la genitorialità come alle coppie etero, a questo però sono esclusi i due papà, soprattutto dopo che il governo ha messo a reato universale la gestazione per altre persone, punito con reato universale" ha aggiunto Ilaria Gibelli.
Il messaggio delle mamme: "Lottare sempre per la propria libertà"
Presenti a Tursi tante coppie di mamme, felici ed emozionate, e forse anche un po' sollevate, dopo la decisione della sindaca Salis. "Per noi è una giornata importante per i diritti che non vanno dati per scontati, oggi siamo qui per conquistarli, per le nostre figlie, è fondamentale" raccontano con entusiasmo Silvia De Nadai e Marisa Flora. Cosa direte alle vostre bimbe? "Diremo che i diritti vanno conquistati e difesi, glielo spiegheremo, perché così si risana una discrepanze. La società è più avanti della politica - commentano le due mamme -. Noi però nella quotidianità, a scuola, nella sanità, non abbiamo mai dovuto dimostrare e delegare, perché è importante il quotidiano, dove ci riconoscono come madri. I bambini sono il futuro e una parte di popolazione è tutelata". Qual è il messaggio che volete lanciare oggi? "Di non dare mai le cose per scontato e di lottare per la propria libertà e per i diritti" hanno aggiunto Silvia e Marisa Flora.

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IL COMMENTO
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