
Il tema della sicurezza risulta sempre tra i più sentiti. Pietro Piciocchi ci torna sopra e commenta il recente report pubblicato dal Sole 24 Ore: “Genova non è tra le dieci città meno sicure d’Italia - spiega il candidato sindaco del centrodestra - E sapete qual è il dato più interessante? Ben sette delle città che compaiono nella classifica sono amministrate dal Partito democratico. Non è un caso, è una tendenza. Si tratta di Milano, Roma, Firenze, Torino, Bologna, Livorno e Prato”.
Continua Piciocchi: “Mentre in queste città si vive tra furti, rapine e insicurezza quotidiana, Genova è fuori da questa classifica nera. Non è un caso, è il frutto di un’amministrazione che ha fatto della sicurezza una priorità. Non le parole, ma i fatti parlano chiaro - spiega il candidato sindaco del centrodestra Pietro Piciocchi - E adesso la domanda è: vogliamo davvero che Genova faccia la stessa fine di queste città amministrate dal Partito Democratico? No! A leggere il quasi programma di Silvia Salis non sfugge il fatto che, quando si parla di sicurezza, a sinistra si sente sempre un forte imbarazzo. Sembra che questo tema non faccia parte dei loro valori. E, come per la Salis, la si prende molto alla larga, dedicando alla sicurezza poche e stentate righe. Si parte alla lontana con la Genova a 15 minuti e si continua con una serie di misure di grandissima genericità. Questo è il modo per ripiombare tra le città meno sicure. Genova merita invece di affrontare questo tema cercando di creare quartieri sicuri perché presidiati da forze dell’ordine e da cittadini sempre più consapevoli.
Il candidato del centrodestra alle elezioni comunali del 25 e 26 maggio conclude: "Genova merita di continuare su una strada di sicurezza e qualità della vita. Ma per farlo, servono persone serie e competenti. E la scelta è sotto gli occhi di tutti”.
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IL COMMENTO
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