Politica

La sinistra per la candidata alla segreteria? Quella che non si arrende all'idea che le persone siano segnate dal loro destino e dal loro futuro
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GENOVA - "Erano anni che la sala chiamata del porto non era più gremita". Questo il vociare di alcuni militanti del Pd genovese e ligure all’ingresso della Culmv, mentre aspettano l’arrivo di Elly Schlein, la deputata riscritta al Pd e candidata alla segreteria nazionale. Presenti i big della sinistra, da Luca Pastorino a Simone D’Angelo e Armando Sanna, passando per Valentina Ghio, Luca Garibaldi e Ariel dello Strologo, fino ad arrivare a Claudio Montaldo e all’ex sindaca di Genova Marta Vincenzi. Elly Schlein viene accolta con un lungo applauso dai suoi sostenitori presenti in sala tra selfie, strette di mano e qualche abbraccio, covid permettendo.

A introdurla il segretario provinciale Simone D’Angelo, visibilmente emozionato, che attacca frontalmente la parte riformista del Pd e il suo ex segretario Matteo Renzi, che "a Genova amministra con Bucci e vuole appoggiare Scajola a Imperia. Non è questa la sinistra che vogliamo e non è questo il Pd che vogliamo". Non nasconde il proprio entusiasmo Elly Schlein, che ringrazia tutti i presenti. "Stiamo riscontrando un grande appoggio da Nord a Sud, di tutti coloro che ogni giorno si aggrappano alla speranza di cambiare il paese e il Partito democratico, ed è quello che noi stiamo portando avanti". Lavoro, diseguaglianze, diritti civili ed emergenza climatica. Sono queste le battaglie che Elly Schlein difende a spada tratta, per far “svoltare” i dem.

Al fianco della giovane deputata quasi tutti i consiglieri comunali e regionali del Pd, un Pd definito a “sinistra”, in una città tradizionalmente rossa. "Sono felice che molti abbiano scelto noi e abbiano riposto la loro fiducia su di noi, sulla nostra proposta. Qui a Genova si era già partiti con il progetto del candidato sindaco Ariel Dello Strologo, nonostante la sconfitta, ma non mancava la voglia di tornare a parlare con i lavoratori, con i cittadini dei quartieri più poveri, è da lì che dobbiamo ripartire mettendoci al servizio della comunità, siamo qui per prendere spunti e suggerimenti e per aprire la nostra comunità". La sinistra di Elly Schlein? Quella che non si arrende all'idea che le persone siano segnate dal loro destino e dal loro futuro, scritto nella famiglia nella quale nascono. "Io non credo all'uomo solo al comando, come non credo alla donna sola al comando. Bisogna costruire un percorso insieme, ripartire da noi e dai nostri valori.

Il mio primo obiettivo è la lotta al precariato e al lavoro povero, ogni giorno mi impegno per far sì che il nostro congresso guardi al futuro". Arriva poi la proposta sull'aumento dei salari degli insegnanti: "Crediamo che tutti vadano pagati di più perché siamo uno dei Paesi che retribuisce meno il lavoro degli insegnanti, a cui invece va restituita una dignità sociale, e ci opponiamo all'idea di regionalizzare gabbie salariali già superate dal privato, la smentita del ministro Valditara non ci rassicura, anzi, conferma che c'è ancora sul tavola. È un'idea che fa coppia con quella di Calderoli dell'autonomia differenziata", attacca Schlein. E a meno di un mese dalle primarie del Partito democratico Stefano Bonaccini ed Elly Schlein si giocano le proprie carte, con un unico obiettivo: differenziarsi per vincere adesso, ma ritrovarsi dopo per far ripartire i dem. Come, d'altronde, hanno già dimostrato alla guida dell'Emilia Romagna. 

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