Politica

L'infettivologo genovese potrebbe non declinare l'invito a guidare il ministero. "Per quello che abbiamo visto negli ultimi tre anni sarebbe importante che un tecnico avesse parola"
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"Quello che è certo è che non mi candido alle elezioni, continuerò a fare il mio lavoro", così Matteo Bassetti ai microfoni di Primocanale commenta il suo contributo alle politiche del prossimo 25 settembre.

Se una candidatura non è prevista, il professore di malattie infettive non nega però un eventuale impegno come ministro della Salute: "Abbiamo avuto nella storia tre ministri della Salute (Girolamo Sirchia, Umberto Veronesi, Elio Guzzanti) in momenti diversi e con governi diversi che hanno fatto un ottimo lavoro ed erano tre medici. Il ministero della Salute, un po' come accade per l'economia, potrebbe beneficiarsi di un tecnico. Per quello che abbiamo visto negli ultimi tre anni sarebbe importante che un tecnico avesse parola".

A preoccupare Bassetti però sono i temi già emersi della campagna elettorale di tutti i partiti: "Purtroppo nei programmi elettorali la pandemia e cosa si vuol fare è completamente scomparso. I partiti preferiscono evitare di parlarne? Non è non parlandone che si risolve".

 

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