cronaca

Parla l'avvocato Tambuscio legale di alcune vittime
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"La proposta del Ministero non è congrua per quanto accaduto"

Sul risarcimento proposto dall'Italia alla Corte Europa in merito alle violenze durante il G8 alla caserma di polizia di Genova Bolzaneto interviene a Primocanale l'avvocato Emanuele Tambuscio, legale di alcune vittime.


"Va subito detto che i 45mila euro proposti si riferiscono solamente ai danni morali. Gli eventuali danni fisici saranno liquidati a parte nelle cause civili davanti ai giudici genovesi - ha raccontato il legale - Il ricorso alla Corte Europea è particolare, ci si lamenta della mancata sanzione penale e disciplinare dei responsabili di episodi definiti di tortura dai tribunali internazionale".

Poi la puntualizzazione.

"L'Italia era obbligata a dare delle punizioni alle persone condannate e questo non è successo - ha dichiarato Tambuscio - Il nostro paese rischia di essere condannato nuovamente dopo la Diaz e per evitarlo fa questa offerta".

Secondo uno degli avvocati che assistono le vittime dei pestaggi nella caserma la cifra non è accettabile.

"Non è congrua secondo me perchè la situazione del 2001 non è stata modificata - ha dichiarato - Non è stata introdotta una legge che punisce la tortura, non sono stati puniti quantomeno disciplinarmente i responsabili. Sotto il profilo politico dunque non è congrua".

Ma quali sono i possibili scenari?

"Se noi accetteremo la proposta - ha spiegato Tambuscio - il ricorso si estingue, se non verrà accettata nel giro di qualche mese la Corte Europea arriverà ad una nuova sentenza per dire se gli episodi di Bolzaneto sono definibili come torture. In caso affermativo ci sarebbe una sentenza molto simile a quello del caso Diaz".