cultura

Cronache di ingegno e amore per il proprio ambiente.
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Il manifesto della cura dell’ambiente e della cultura contadino. Pratiche che qui risalgono addirittura ai primi del 700 attraverso tecniche abituali per zone come le Cinque Terre decisamente meno per l’entroterra genovese: ma i muretti a secco tuttora mantenuti con cura certosina sono approdati fin qui grazie all’arrivo di due levantini ricordati come Labo e Bordin, in grado persino di attribuire il loro nome alle borgate del posto. Storie di Gallaneto, rione sopra Isoverde di Campomorone terra ricca d’acqua e famosa anche per le centrali. Oggi a conservare un vero e proprio patrimonio è Giuseppe Rebora che cura le pietre calcaree e piatte con quotidiana applicazione.

La zona ospita oltre 50 terrazzamenti: sono coltivate lì con grande successo verdure e alberi da frutta. Dai primi del 700 a oggi le alluvioni sono stati non poche. L’ultima, proprio nell’autunno 2014. Piogge tali da portare a valle interi versanti, ma non i terrazzamenti di Gallaneto: “Acqua e fango non hanno abbattuto nulla”.  Ammesso che qualcuno avesse ancora voglia di cimentarsi nell’arte di Labo e Bordin, secondo Giuseppe Rebora, dovrebbe ricercare la pietra giusta e incrociare bene. Mestieri ormai tramontati tanto a Gallaneto quanto nella Cinque Terre.

Per agevolare il lavoro qui è nata anche una teleferica: stili di campagna dove le primissime serre, un tempo, erano addirittura interne ai muretti. Cronache di ingegno e amore per il proprio ambiente.