porti e logistica

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È stato firmato a Roma l'accordo di cooperazione tra l’Autorità di sistema portuale del Mar Ligure Occidentale, il Commissario per la ricostruzione del ponte di Genova e il colosso cinese delle costruzioni CCCC (China Communications Construction Company), una delle tre intese che riguardano Genova. A Villa Madama la firma del memorandum d’intesa tra Italia e Cina, alla presenza del presidente cinese Xi Jinping e del premier Giuseppe Conte. Diversi i ministri delle due delegazioni presenti in sala, tra cui per l’Italia il vicepremier Luigi Di Maio, il ministro dell'Economia Giovanni Tria e Enzo Moavero.


 L'accordo di collaborazione tra l'Autorità di sistema portuale e il colosso cinese delle costruzioni CCCC riguarda interventi per lo sviluppo dello scalo, anche in seguito al crollo del ponte Morandi. Il programma prevede il progetto della nuova diga, un'opera da un miliardo, che rappresenta una delle due iniziative italiane inserite fra i progetti strategici della EU-China Connectivity Platform, per rafforzare le connessioni di trasporto tra Europa ed Asia e aumentare la competitività del sistema portuale che opera al servizio dell'economia del Nord Italia. Il programma di investimenti pubblici prevede, tra l'altro, il miglioramento dell'accessibilità via mare (prima fase della nuova diga foranea) e di ultimo miglio stradale e ferroviario (per circa 160 milioni di euro) nel bacino portuale di Sampierdarena. Un altro punto è il cosiddetto ribaltamento a mare dello stabilimento Fincantieri di Sestri Ponente, cantiere attualmente diviso dalla ferrovia, per aumentare gli spazi del bacino. Questo punto è finalizzato allo sviluppo delle attività di costruzione e riparazione navale, che conta a Genova circa 7.000 unità, di cui oltre la metà concentrate nel polo industriale di Fincantieri: adeguare il cantiere è funzionale alla forte crescita delle dimensioni delle navi.


Grazie ai predetti interventi infrastrutturali di potenziamento, rispetto agli attuali volumi (oltre 1 milione di TEU), le previsioni fornite dagli operatori individuano a regime un raddoppio dei volumi movimentati fino a 2 milioni di TEU. L'incremento di traffico potrà generare entrate per circa 20 milioni di euro annui rispetto ai 11,5 milioni annui del 2018 quale effetto della crescita delle tasse sulle merci e di quella di ancoraggio connessa alle dimensioni della nave.