Ora è crollata anche la strada. E gli abitanti sono sempre più preoccupati, perché i tempi della riapertura si profilano sempre più lunghi. In via Castelluccio, a Genova Certosa, la pioggia ha lasciato il segno. Il muraglione di contenimento ha ceduto venerdì scorso, provocando la chiusura al traffico. La scorsa notte un altro tonfo: un pezzo di asfalto è venuto giù nel cortile di una ditta edile e ha tranciato i tubi delle fognature.
In mattinata sono arrivati gli agenti della municipale, i vigili del fuoco, la protezione civile comunale e il presidente del municipio, Federico Romeo. "È un danno importante - conferma - ma ancora dobbiamo quantificarlo". In via Castelluccio abitano circa 50 famiglie, che da tre giorni sono di fatto isolate. "In queste condizioni non passa nemmeno un'ambulanza. Speriamo nessuno si senta male in quelle case lassù, sarebbe un grosso problema", lamenta una residente. "Con la strada chiusa non sappiamo dove parcheggiare", le fa eco un'altra signora.
Il rischio è che ne venga fuori un caso analogo a quello di via Berno, a San Fruttuoso, dove un mese fa un anziano è morto cadendo in una voragine aperta da due anni. Anche stavolta si tratta di strada privata, vicinale, con accesso pubblico. E su chi debba ripristinare il muraglione ceduto s'è già aperto un dibattito. Secondo Giorgio Severino Bagnasco, architetto e socio della ditta dove è avvenuto il crollo, la competenza è dei condomini proprietari della strada. Il Comune, a sua volta, dovrà valutare se intervenire in danno dei privati per ragioni di incolumità pubblica.
Eppure le avvisaglie c'erano state. Un primo cedimento risale allo scorso 20 marzo. Nulla di preoccupante: era stata messa una transenna provvisoria, le auto continuavano a passare. Poi, complici le continue sollecitazioni, il crollo di venerdì scorso. Strada chiusa, ma ancora integra. Infine, la spaccatura che ha fatto collassare l'asfalto.
"Qui passano le mamme e i bambini che vanno a scuola: se cade qualcuno? - si domanda una residente indicando l'edificio al confine con Passo Torbella, che però ha un accesso su via Castelluccio. "È da tre anni che l'asilo non li fa giocare in cortile perché ci sono infiltrazioni d'acqua e c'era il timore che potesse crollare. Ma nessuno ci ha avvisato".
Intanto sono stati programmati i lavori più urgenti: un raccordo fognario per impedire al tubo delle acque nere di scaricare sulla frana, come avviene attualmente. Quindi la rimozione di un palo della luce, per iniziare la messa in sicurezza dell'area. Domani in municipio si farà il punto della situazione col presidente Romeo e una rappresentanza degli abitanti.
cronaca
Via Castelluccio, dopo la frana il crollo: impossibile riaprire, 50 famiglie isolate
L'asfalto collassa e trancia la fogna. Analogie con via Berno?
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