cronaca

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 'Sta a vedere che ora dopo il successo con Il Cittadella ci penalizzano'. Dopo l'indagine per immigrazione clandestina che ha travolto i vertici dello Spezia Calcio la paura che ci sia un contraccolpo sportivo scorre in città. In via del Torretto, in via del Prione nel pieno centro della Spezia giovani e anziani tifosi delle Aquile non parlano d'altro.


'Vedrai che tutto si dissolverà come una bolla di sapone' dice un signore ad un amico in piazza del Bastione. Ma l'accusa è pesante e intanto presidente e amministratore delegato dello Spezia Calcio sono interdetti per un anno da qualsiasi carica in imprese e società sportive.

'L' accusa getta discredito sulla città oltre che sulla squadra' aggiunge un'agguerrita signora. Per ora l'inchiesta è penale e l'accusa di immigrazione clandestina riguarda l'arrivo in Italia di 13 ragazzi della Nigeria che sarebbero stati fatti entrare sul territorio italiano come minorenni non accompagnati per ottenere un permesso di soggiorno e poi essere parcheggiati in una società sportiva dilettantistica nell'orbita dello Spezia Calcio.


Si attende ora anche il lavoro della procura federale della Figc ma è molto improbabile che l'esito del suo lavoro su questa vicenda influisca sul campionato sportivo in corso con lo Spezia lanciato in serie B verso il play off.
'Dobbiamo vedere gli atti - chiosa il sindaco della Spezia Pierluigi Peracchini - io dico che la squadra non deve rimanere turbata da questa indagine. Sul resto non mi esprimo. Volpi? Alla Spezia ha fatto solo bene, non ha chiesto nulla al Comune e ha creato un grande polo sportivo'. Già Gabriele Volpi, il patron della società, già finito nel mirino per altre inchieste. Questa indagine non lo riguarda direttamente, ma getta dubbi sulla sua gestione sportiva.