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 Da Sarzana a Bordighera passando per Sestri Levante, Alassio e Imperia.
Ecco le cinque realtà più grandi al voto domenica prossima per eleggere il nuovo sindaco. E già ci si chiede se il nuovo Governo nazionale figlio di un'alleanza inedita nata dopo le urne possa influenzare l'appuntamento locale. Di certo su base territoriale da sempre subentrano elementi completamente diversi da quelli della politica nazionale.


Partiamo dal caso più emblematico e cioè Imperia, la città ligure al voto più grande, dove il centrodestra di fatto si è spaccato tra chi sostiene il candidato civico ed ex ministro Claudio Scajola e i partiti della coalizione che suppotano invece Luca Lanteri. A cercare di beneficiare dell'effetto Cinquestelle è la candidata Maria Nella Ponte mentre il Pd cerca di far dimenticare il sindaco uscente Capacci con il nome di Guido Abbo. Il quadro dei candidati sindaco si completa con Alessandro Casano, Lucio Sardi e Maria Sepe.


Da ponente a levante dove la lotta fratricida è invece a sinistra. E' il caso di Sarzana nello spezzino con il sindaco uscente del Pd Alessio Cavarra che si ricandida spaccando il fronte. E allora ecco l'avvocato Paolo Mione, gia presidente del consiglio comunale supportato da tre liste civiche e Paolo Zanetti che rappresenta invece la Sinistra Sarzanese. In questo triplice scontro provano a mettere la freccia il centrodestra con l'avvocato Cristina Ponzanelli, candidato della coalizione, e i Cinquestelle con l'avvocato Federica Giorgi. Molto aguerrito anche il fuoriuscito dai pentastellati Valter Chiappini con la lista Sarzana in Movimento. A chiudere il cerchio il candidato sindaco Salvatore Cabras di Forza Nuova. Otto candidati a Imperia, sette a Sarzana, un frazionamento senza precedenti per un ballottaggio quasi certo.