cronaca

Un'operazione da 7 milioni di euro, ecco gli imprenditori coinvolti
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E alla fine il pezzo più pregiato della Promenade di Genova, Corso Italia, lo stabilimento balneare un tempo più grande d'Europa ,“Il Nuovo Lido” e le sue fantastiche pertinenze, sono passati di mano. La famiglia Rizzo-Rapallini e i loro parenti, riuniti nella “Nuova Lido Elfra”, hanno accettato l'offerta di una importante cordata di imprenditori e finanzieri genovesi, con nomi importanti, che si aggiudica i 33 mila metri quadrati del Lido, le sue quasi mille cabine, le piscine, le pertinenze e il diritto di concessione delle parti demaniali del grande complesso turistico-balneare, in parte anche residenziale e di servizi.

L'operazione molto complessa per la delicata situazione nella quale si trovava la proprietà Rizzo-Rapallini, con le contese ereditarie e dopo la battaglia con l'imprenditore Mario Corica, che nel 2008 aveva partecipato a un grande progetto di rilancio, si è definitivamente conclusa nei giorni scorsi con il perfezionamento dei passaggi di azioni, dopo una trattativa lunga.

Nella cordata genovese comparirebbero i nomi degli imprenditori farmaceutici Bruschettini, una delle famiglie più “nobili” nel settore e più in generale nell'impresa genovese, della famiglia Balestrero, grandi broker e commercianti di carni e della società finanziaria Di Gregorio con attività a Genova, Roma e Londra.

Tutta l'operazione è top secret, come il prezzo dell'acquisto, che si aggirà intorno ai 7 milioni di euro. Una cifra facilmente ricostruibile sulla base sia della valutazione del prezzo dell'asta che il Tribunale fallimentare aveva fissato dopo la perizia della commissaria giudiziale, Maria Mazzucchi, depositata un anno fa, di 6 milioni e 400 mila euro e dopo l'offerta di 8 milioni e 600 mila euro che una newco, rappresentata dall'avvocato Massimo Cataldo, aveva messo sul piatto nell'aprile scorso, fermando in quel modo proprio l'asta giudiziaria.

Questa operazione ha una grande importanza proprio perchè avviene dopo anni di sofferenza durante i quali la gestione del Lido diventava sempre più difficile per i propietari, che erano succeduti alla leggendaria figura del capostipite, il noto commendator Rizzo, alla moglie Elda, alla figlia Francesca, queste ultime decedute a breve distanza di tempo negli ultimi anni.

Si tratta di una vera svolta che riguarda la parte più nobile del water front genovese, tra Boccadasse e san Giuliano, e potrebbe presupporre un rilancio tanto atteso di Corso Italia. Questa svolta avviene otto anni dopo il tentativo fallito di Mario Corica, il coraggioso imprenditore e manager che aveva convinto Francesco Rizzo a “rifondare” Il Lido” con un grande progetto, proprio nell'anno del Centenario dello stabilimento, fondato nel 1908 da un “figlioccio” niente meno che di Giuseppe Garibaldi.

Tentativo arenato anche perché la procedura urbanistica in Comune, che doveva consentire le variazioni di piano regolatore, necessarie alla trasformazione, si era scontrata in Consiglio Comunale con il voto contrario dell'allora importante partito dell'Idv i dipietristi, che aveva votato contro. Quella vicenda aveva anche fatto scoccare una delicata inchiesta giudiziaria della Procura della Repubblica, tutt'ora in corso, parallela alla causa civile, intentata dallo stesso Mario Corica che aveva versato una ricca caparra di oltre un milione di euro e aveva visto scomparire quei soldi come il suo spettaccolare progetto.

Ora dopo un'estate di incertezze, al termine della quale sembrava addirittura che il “Nuovo Lido” dovesse chiudere definitivamente i battenti, in attesa degli eventi, o del passaggio di propietà o di una continuazione della gestione Rizzo-Rapallini, arriva la svolta.

La cordata, che entra in quell'angolo di costa genovese tra i più pregiati, avrebbe progetti molto seri di trasformazione dello stabilimento, che attende da decenni un restyling. Potrebbe essere in parte rilanciata l'idea del progetto Corica, che voleva costruire dentro lo stabilimento delle “cabine marittime”, veri mini alloggi, non residenziali ma di proprietà degli acquirenti.

E ci sarebbe il progetto di costruire una vera grande spiaggia di sabbia, protetta da una diga frangiflutti e un piano per razionalizzare nello stabilimento tutti i servizi di ristorazione, che sono molteplici e non sono mai stati coordinati tra di loro. Si fa, a questo proposito, il nome di un imprenditore molto “lanciato” a Genova, Gregorio Fogliani, anche titolare di “Quiticket”, una società all'avanguardia nel buoni pasto elettronici, ancorchè proprietario del “Moody”, noto locale di Piccapietra.

Un imprenditore che impiega non solo a Genova oltre un migliaio di dipendenti. La “rivoluzione” prevederebbe anche un utilizzo e un rilancio delle tre piscine che fanno parte della struttura del “Lido” e che sono aperte solo nella stagione estiva.

I nomi della cordata offrono le garanzie di trovarsi di fronte a imprenditori solidi e seri, pronti a una vera grande operazione urbanistica nel cuore di Albaro. I Bruschettini sono dal 1910 imprenditori impegnatissimi nel settore farmaceutico, con sede in via Isonzo e referenze internazionali. Balestrero sono grandi broker e commercianti di carni.

Un segnale che qualcosa stava cambiando al “Lido” c'era stato alla fine di settembre, quando la chiusura dello stabilimento e la cancellazione della stagione invernale, sembravano oramai decise. Invece il grande stabilimento è rimasto aperto e ora aspetta che incominci quella trasformazione che può essere un segnale di ripresa non solo per quel pezzo di corso Italia, ma per un settore turistico che, almeno quello, è in crescita.