Politica

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Si svolgeranno entro l’estate del 2008 le elezioni per scegliere il nuovo Magnifico Rettore dell’Università di Genova. Anche queste, come quelle per individuare il nuovo presidente del Industriali genovesi, non devono diventare un “affare di famiglia”, ma devono essere il più possibile, trasparenti.

Non ci interessa sapere se il prossimo rettore sarà scelto nell’area scientifica (Medicina, Ingegneria Scienze) o in quella umanistica (Giurisprudenza, Lettere, Scienze Politiche eccetera). Ci piacerebbe conoscere, quando ci saranno i candidati, magari alla luce del sole, i loro programmi e i progetti. Idee che coinvolgono tutta la nostra regione e che interessano migliaia di giovani e le loro famiglie, ma che dovrebbero anche interessare le imprese liguri, gli industriali.

Il rapporto tra Università e industria deve essere sempre più stretto. Non esiste ricerca se non stanno insieme questi due soggetti. Genova vuol dire Iit, ricerca navale, alta tecnologia del mare, energia, logistica, ma anche medicina di altissimo livello, biotecnologie. E, infine, non dimentichiamolo, siamo ancora, nonostante tutto la città dei grandi professionisti, vantando studi legali di livello internazionale, da Victor Uckmar a Piergiorgio Alberti, da Franco Bonelli a Giuseppe Giacomini, da Carbone e D’Angelo a Lorenzo Acquarone e potremmo andare avanti ancora con parecchi nomi. I professionisti usciti dalle facoltà umanistiche occupano ruoli nazionali di prestigio, come Enzo Roppo, Guido Alpa, Waldemaro Flick. Città del diritto e delle professioni, città dell’Economia e dell’Architettura, ma anche delle Lettere e della Filosofia.

Tutto le facoltà hanno le carte in regola per offrire un loro candidato. Il prossimo rettore (ma potrà essere anche riconfermato l’attuale, Gaetano Bignardi) avrà da risolvere enormi problemi: dare dignità agli studenti che affollano le lezioni, dare aule decenti, servizi moderni, professori presenti, al servizio di chi frequenta l’Ateneo, degli studenti che sono i prima clienti di questa azienda.

Poi la ricerca, e la volontà di aprire molte finestre sul mondo. Un futuro strategico che merita scelte intelligenti e non frutto di “giochi di bottega”.