politica

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Per la terza volta un conte guida l’Italia, dopo Camillo Benso, ma lui aveva altri problemi, e Antonio, che ha avuto il vantaggio di avere una rosa di fuoriclasse al seguito.

Il professor Conte potrà contare su Di Maio, Salvini, Castelli, Bonafede, Giorgetti, Buongiorno e qualche altro. Non si conosce il nome del portiere. Non sarà sicuramente Perin.

L’Europa vibra di terrore e i francesi, come canta un altro Conte, Paolo, "s’incazzano" come quando c’era Bartali.

Forse decideranno di invaderci. Le prove le hanno fatte con un commando di quattro doganieri che hanno conquistato la stazione di Bardonecchia ma sono subito tornati indietro a piedi per evitare di usare i treni italiani sempre in ritardo.

E’ probabile che l’invasione avvenga utilizzando il binario unico della Savona Ventimiglia Nizza. Ma i francesi non sanno che il Conte opporrà le sue migliori avanguardie.

Primo sul fronte il sindaco di Ventimiglia Ioculano che, non trovando più neanche uno del Pd si è rassegnato alle volontà dei governanti nazionali. “Almeno rispondono al telefono”. Poi la resistenza più forte, quella di Imperia, dove il fronte sarà comandato dal generale Sciaboletta che è uno che non scherza.

Infine, se i galli dovessero sbaragliare anche gli imperiesi toccherà alla sindaca di Savona schierare sull’autostrada un drappello di indossatrici per contrastare i seguaci di Macron con una sfilata di moda da spiaggia.

Ultimo baluardo quello di Bucci pronto a usare il cannone di Paganini. Ma anche l’hip hop, nuovo brand di Genova (belin, e cös'o l'é?). Meglio l’hip hip sollecita Toti mentre i Pd propongono un hep hep.

A questo punto i cugini d’Oltralpe sono già sulle scale di Tursi. Non c’è più tempo da perdere. I volontari dell’assessore Garassino assetati di sangue millesimato risalgono dai caruggi.

La battaglia è feroce. Ma alla fine gli invasori sono respinti in mare e travolti dai flutti.

Mattarella assegna l’incarico. L’Italia è salva.