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A poche settimane dalla conclusione della dodicesima edizione delle Action Weeks, la campagna europea promossa dalla Rete Fare e coordinata, in Italia, dalla Uisp, per liberare il calcio dal razzismo e dalla discriminazione razziale, parte un nuovo progetto Uisp per favorire l'inclusione dei cittadini migranti attraverso lo sport e l'interculturalità. Il progetto si chiama "Diritti in campo", è finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali nell'ambito della legge 383 e coinvolgerà otto città italiane, che presentano un alto tasso del fenomeno immigrazione: Genova, Torino, Bologna, Roma, Milano, Palermo, Firenze e Napoli. I responsabili degli otto Comitati territoriali coinvolti si sono incontrati a Firenze con il coordinamento nazionale del progetto e ricercatori dell'Università di Cassino (che cureranno monitoraggio e valutazione), per uno scambio di esperienze e di buone pratiche e per elaborare linee guida comuni. Con il progetto, che terminerà a luglio 2012, l'Uisp intende affrontare il tema dell'accesso alla pratica sportiva da parte dei migranti, spesso negato od ostacolato a causa di problemi economici, barriere linguistiche, culturali o religiose, facilitando la costituzione di associazioni sportive da parte dei migranti stessi o lo sviluppo del loro protagonismo all'interno delle associazioni esistenti. A Genova, dove il Comitato Uisp lavora ormai da tantissimi anni sul tema dell'immigrazione, le attività del progetto si svilupperanno secondo molteplici e significative linee di indirizzo: attività di educazione alla mondialità ed educazione interculturale nelle scuole, attraverso laboratori motori ed approfondimenti sui temi "sport e razzismo" e "sport e inclusione"; formazione, rivolta alle associazioni sportive, sull'inclusione e l'intercultura attraverso lo sportpertutti; attività motorie e sportive (atletica, calcio, gruppi di cammino...) negli spazi pubblici dei quartieri della città con più alta concentrazione di migranti; organizzazione di iniziative sportive antirazziste, da parte dei migranti stessi, aperte a tutta la città.  "L'obiettivo -racconta Fabrizio De Meo, responsabile del progetto per Uisp Genova- è quello di favorire il riconoscimento dei cittadini migranti attraverso la loro partecipazione alla vita dell'associazionismo sportivo, interpretato come uno spazio in cui le loro competenze, tecniche, organizzative, educative, possano essere finalmente riconosciute, esercitate e messe a frutto". "Nel capoluogo ligure- continua De Meo- le azioni di Diritti in campo si aggiungeranno ad un'agenda già ricca di iniziative e progetti (le attività di Peace Games nelle scuole, i tornei di calcio antirazzisti, le attività in strada con i ragazzi stranieri, le iniziative a favore dei profughi nordafricani, l'Olympic Maghreb, la formazione agli educatori sportivi sul tema dell'inclusione sociale etc.), grazie alle quali l'anno sportivo 2011-2012 sarà percorso dal filo rosso dell'ospitalità e dell'accoglienza, perché anche il mondo sportivo può, e deve, riorientare le politiche attuali, troppo spesso incentrate sul controllo, sulla gestione della paura e su un'idea di sicurezza utile solo a creare esclusione sociale ed emarginazione".