economia

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Il consiglio comunale di Genova ha approvato oggi pomeriggio il bilancio di previsione 2014. La capacità di spesa del Comune sarà di 828 milioni (erano 841 nel 2013, 881 nel 2012). L'obiettivo del sindaco Doria è "mantenere inalterati i servizi". Al sociale andranno 36,3 milioni, 30,4 a Amt, 12 a Aster, 229 (5 in meno rispetto al 2013) per il personale, 136 ai lavori pubblici. Entrate previste: 160 milioni da Imu, 75 da Tasi, 127 da Tari, 72 dall'addizionale Irpef, 14 dalla Cosap, 1,9 dall'imposta di soggiorno, 6 dall'imposta comunale sulla pubblicità. Il debito scende a 1 mld e 208 milioni. I voti a favore sono stati 23, 12 i contrari e un presente non votante (Lista Musso), su 36 presenti. Favorevoli Pd, Lista Doria, Sel, FdS, Progresso Ligure e il consigliere del Gruppo Misto Francesco De Benedictis. Contrari Udc, M5S, Forza Italia, Ncd, Lega Nord e Popolari per l'Italia.


Da segnalare alla fine un acceso faccia a faccia tra il sindaco e il capogruppo Pd Simone Farello che subito dopo il voto si è diretto verso i banchi della giunta urlando "E' l'ora di finirla!". Doria ha ascoltato in silenzio l'attacco. Motivo del contendere sarebbero state le modalità della soppressione dell'Autorità dei Servizi Pubblici Locali (Aspl), non gradite al Pd, perché non ancora passata attraverso il consiglio comunale e la conseguente dichiarazione di voto del capogruppo Sel Gian Piero Pastorino molto negativa nei confronti del bilancio. ''Votiamo a favore del bilancio nonostante l'Aspl sia stata privata del suo budget senza consultare il consiglio comunale - aveva sottolineato Pastorino – e nonostante il fatto che abbiamo 49 disabili gravi senza soggiorno di sollievo estivo per il mancato investimento di 190 mila euro, la metà dello stipendio di un solo boiardo di Stato delle partecipate''.