Turismo

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"Abbiamo avuto nei primi otto mesi dell'anno un calo di 2,5 punti di lavoratori sia stagionali che a tempo indeterminato: ci sono aziende alberghiere in grossa difficoltà e si rischia la cassa integrazione anche nel nostro settore, cosa che non era mai accaduta". L'allarme lo ha lanciato il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca.

"Purtroppo - ha proseguito il presidente della Federazione che riunisce la gran parte degli albergatori italiani - la stagione estiva ha confermato le nostre previsioni con un turismo italiano in forte calo e una crescita del turismo internazionale, soprattutto dai paesi del Bric (Brasile, Russia, India, Cina) e un buon afflusso di statunitensi. Questo ha penalizzato le destinazioni balneari e ha salvato le città d'arte".

Gli italiani rappresentano il 40% dei turisti nel nostro Paese, se va in crisi questa fetta di mercato, ne risente gran parte del settore, ha osservato Bocca, il quale ha poi fatto notare che "i turisti del Brics vanno in 8-10 destinazioni italiane, quelle più internazionali, ma tutte le altre rimangono penalizzate".

Secondo il presidente di Federalberghi "il terziario ha acquisito sempre più importanza nella formazione del Pil: turismo, commercio e cultura sono i settori del futuro della nostra economia. Ma noi albergatori a fronte di un calo di presenze e di ricavi abbiamo avuto un incremento di tasse: l'Imu, l'imposta di soggiorno, l'Irap, una pressione fiscale che é di almeno il 70-75%".

Per questo gli albergatori ripongono speranze nel Piano strategico nazionale del turismo, al quale il Governo e le Regioni stanno da settimane lavorando e che il prossimo 19 settembre sarà al centro di un incontro politico tra l'Esecutivo nazioanle e le Regioni.