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Due rigori assegnati con Var, a segno Galabinov
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Esordio dolce-amaro per il Genoa davanti al suo pubblico al Ferraris. Una buona prova contro la Juve, sotto di due gol dopo sette minuti ma abile a ribaltare il risultato segnando poi quattro reti che affondano il Grifone per il 2-4 finale. Una partita emozionante e spettacolare, con due episodi decisi attraverso il sistema Var, davanti agli occhi di Giulio Gallazzi e Beniamino Anselmi, due facce che potrebbero presto rappresentare la società rossoblù. Con loro anche Stefano Eranio che avrà un ruolo nel nuovo organigramma.

La formazione varata da Juric è la stessa di Reggio Emilia. Nel tridente ci sono Taarabt, Galabinov e Pandev. I campioni d'Italia durano a Marassi per soli venti secondi. Azione del macedone dalla destra, cross e rimpallo favorevole per il Grifone che segna grazie a un tocco sfortunato di Pjanic. Il Ferraris esulta incredulo. 

I dubbi di Banti arrivano cinque minuti dopo, quando Rugani sembra mettere giù Galabinov in area di rigore. L'arbitro, ricevuta la segnalazione dai due addetti al Var, si affida all'on-field view (guarda il replay a bordo campo) e indica il dischetto. Secondo episodio in campionato dopo quello in Juventus-Cagliari. In quel caso i bianconeri si erano salvati, ma stavolta Galabinov non perdona e mette a segno il suo primo gol in rossoblù. Eppure la tecnologia non spegne le polemiche, perché l'azione è viziata da un millimetrico fuorigioco del bulgaro.

Al 14' la squadra di Allegri può comunque accorciare le distanze: Higuain verticalizza sull'inserimento di Pjanic, passaggio laterale per Dybala che insacca col piatto destro. Ora è 2-1.

Al 28' Juve ancora vicinissima al gol con Pjanic che però calcia male a lato della porta. Ma il Genoa quando riparte fa vedere i sorci verdi. Ci va vicino Galabinov al 33' quando non riesce a deviare con precisione un bel cross di Lazovic suggerito da Pandev. Impreparato Taarabt quando, due minuti dopo, riceve palla da Bertolacci che sfrutta una generosa discesa di Pandev. Il macedone si supera ancora al 37', gran corsa e palla un po' lunga per Galabinov fermato da Rugani. Poi è Perin a dare spettacolo con una prodigiosa parata sul tiro piazzato di Dybala. 

Passano i minuti di recupero e il Genoa si salva ancora grazie a Lazovic che mette in corner a pochi centimetri dalla linea. La Juve però protesta per un tocco di mano ed è ancora l'inappellabile Var a pronunciare la sentenza: il braccio è largo, c'è il penalty. Dybala trasforma e pareggia prima del duplice fischio: 2-2. 

Nel secondo tempo il ritmo cala. Partita all'insegna dell'equilibrio, tranne un sussulto al terzo minuto quando Bertolacci cade in area (i due addetti al Var non dicono nulla) e poco dopo i bianconeri sfiorano il gol del vantaggio. Arriva il primo cambio per il Genoa, Juric mette Palladino per Taarabt: partita discreta per il marocchino. Anche Allegri mischia le carte e inserisce Matuidi per Khedira. E al 17' si completa il ribaltone: Mandzukic vede Cuadrado in avanti, assist al millimetro, controllo da manuale e Perin è battuto. 

Il Grifone deve digerire il 2-3, ma non si arrende. Laxalt sfoggia un numero di alta qualità ma non centra la porta al momento di tirare. Quindi il secondo esordio al Ferraris per Centurion, che prende il posto di Galabinov. La Juve soffre l'assedio finale del Grifone, che però non trova la via per la porta, nemmeno con Lapadula entrato nel frattempo. A chiudere i conti è Dybala, tripletta per lui al Ferraris, poi sorrisi e anche un po' di sollievo. Per la Juve una bella prova di carattere e qualità, per il Genoa una prestazione ampiamente sufficiente, con qualche nuovo rammarico per il risultato.