cronaca

Prima volta in Italia, possibili legami col caso Regeni
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Il Tribunale di Genova ha emesso una sentenza che si può definire storica. Perché fonda un precedente molto interessante, e potrebbe coinvolgere anche il caso Regeni. Per la prima volta in Italia uno stato straniero è stato citato come responsabile civile e condannato a risarcire i danni patiti da due poliziotti italiani.

La Tunisia, nella persona del proprio ambasciatore in Italia, dovrà pagare i danni e le spese processuali sostenuti da due agenti italiani che hanno subito violenza da colleghi tunisini sulla motonave Carthage. A spiegare la novità a Primocanale è l'avvocato Michele Ispodamia: “Un caso inedito, è la prima volta che succede. È stata dura, ma il Tribunale di Genova ha agito con forza ed è arrivato a mettere in pratica una procedura prevista dal codice penale, che però per varie ragioni era sempre stata saltata”.

Una vicenda che, spiega Ispodamia, “apre scenari per tutti i casi in cui vi sia la responsabilità di organi di Stati esteri per reati avvenuti in Italia o anche all'estero”. L'esempio più facile è il caso Regeni: in teoria l'Italia potrebbe chiamare in causa l'Egitto in un eventuale processo. “Non ci si era mai riusciti. Si tentò nel procedimento sulla strage del Cermis – 20 morti a causa di un caccia americano che tranciò i cavi, ndr – ma la Convenzione di Londra del 1951 lo impedì”.

Anche in questo caso non è stato facile arrivare in fondo: “Prima il Ministero degli esteri ha fatto resistenza perché sarebbe toccato a loro citare la Tunisia e tradurre in francese i documenti da inviare all'ambasciatore, poi lo stesso Ministero degli esteri ha rifiutato la notifica dicendo che era giuridicamente sbagliata. Ma il Tribunale di Genova non ha arretrato di un millimetro”. Infine la sentenza: Tunisia condannata. Una decisione che cambierà di fatto il diritto penale internazionale.