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E’ una sentenza di quelle che lasciano il segno, quella adottata dal tribunale per i minorenni di Roma, che ha deciso di riconoscere il diritto ad adottare una bambina di nove anni da parte di una coppia di donne omosessuali. La coppia è formata dalla madre naturale della bambina, che ha sposato al’estero la propria compagna. La bambina è stata concepita in procreazione assistita, e la coppia convive da dieci anni.

Da qui la decisione del magistrato di riconoscere il diritto della moglie della madre naturale, alla cosiddetta “stepchild adoption” (cioè l’adozione del figlio naturale o legittimo del partner, se non esista un altro genitore che lo ha riconosciuto). La decisione, inevitabilmente, ha sollevato le proteste delle associazioni che difendono la famiglia eterosessuale, e di alcuni esponenti politici. Il senatore di Forza Italia Lucio Malan ha parlato di “golpe” del tribunale per i minorenni, mentre il collega di Ncd Maurizio Sacconi ha parlato di “giustizia creativa”.