porti e logistica

2 minuti e 14 secondi di lettura
Lo chiamano l’assedio a Roma i trasportatori italiani di Trasportounito: settore da 103mila imprese e oltre 400mila tir che garantisce l’85 per cento del trasporto merce. Debito al massimo – denunciano – 31mila euro in media ogni mezzo. Le prime proteste il 27 aprile in Sardegna con il tir lumaca e dal 19-24 maggio in Sicilia. "Poi - dicono - senza risposte ci sarà l'assedio a Roma, raccordo anulare".


Il settore che in Italia garantisce più dell’85% dei trasporti di merce, ma che, scavalcato da imprese estere autorizzate a operare sottocosto sul territorio italiano, subissato dai debiti sopravvive solo ai margini della legalità. La denuncia è stata formulata oggi dai vertici di Trasportounito secondo cui il ricorso a misure estreme di protesta è ormai inevitabile, ivi compresa l’ipotesi di un assedio di Roma attraverso il blocco a tempo indeterminato del Raccordo anulare. Secondo il Presidente di Trasportounito, Franco Pensiero e il segretario generale, Maurizio Longo, la proliferazione dei conflitti locali (imminente un fermo della Sicilia e della Sardegna) rappresentano segnali del tutto inascoltati da Governo e da Parlamento. “Segnali di disperazione” hanno evidenziato i vertici di Trasportounito nel corso di una conferenza stampa svoltasi questa mattina a Genova, che trovano giustificazione in dati sul tracollo del settore. Con 5000 imprese chiuse negli ultimi sei mesi del 2012 (2200 in procedura fallimentare), 80.000 dipendenti a rischio disoccupazione nel 2013 ,il 70% delle imprese con un monte debiti che conduce inevitabilmente al fallimento e il 21% dei traffici ormai “conquistati” da aziende dell’est europeo, che beneficiano di costi fuori controllo e di controlli inesistenti, la sicurezza sulle strade italiane non esiste ormai più.
 

I dati parlano da soli:  32.000 mezzi pesanti viaggiano in Italia senza copertura assicurativa rca, 12.000 mezzi industriali sono custoditi in depositi giudiziari, 18.000 i veicoli abbandonati dalle aziende cannibalizzati per recuperare pezzi di ricambio. IL 27% dei veicoli pesanti non è in regola, il 14% viaggia senza alcun rispetto dei tempi di guida e di sosta, il 7% non è in regola con le revisioni, il 5% viaggia in sovraccarico. Mediamente ogni giorno almeno due Tir sulle strade italiane finisce “fuori controllo” o si ribalta. Quale via d’uscita?

Secondo Trasportounito ormai le norme elementari (come il pagamento a trenta giorni e il rispetto dei costi minimi) sono solo da applicare( anche se appaiono palliativi a fronte della totale destrutturazione del settore per il quale occorrerebbe una forte volontà politica).

"La risposta più importante e coraggiosa per salvare l’autotrasporto italiano è l’uscita dall’Europa, che con una liberalizzazione a tavolino, ha creato i presupposti per il tracollo in atto".